
In Sicilia si va verso la proroga dei commissari delle ex Province fino ad aprile (c’è chi si sbilancia e parla del 27 di quel mese) e il blocco delle elezioni di secondo livello già indette dal presidente Schifani per il 15 dicembre. Di giorno si cuce e di notte si scuce, verrebbe da dire, perché quella dei vecchi carrozzoni è una tela di Penelope, pure ingarbugliata. Una sola cosa sembra scontata: il centrodestra vuole portare i cittadini a scegliere i propri rappresentanti: sarà quindi una corsa contro il tempo per approvare tra martedì e mercoledì prossimi, in commissione Affari istituzionali, il disegno di legge che ripristina il voto diretto, sconosciuto ai più fino a qualche giorno fa. Solo così si scongiurerebbe il rischio di andare alle urne a dicembre.
Il problema non è politico ma di tempi troppo stretti. L’altro ieri sera, infatti, la conferenza dei capigruppo ha stabilito il calendario: per evitare l’esercizio provvisorio l’Ars dovrà approvare la legge di Stabilità entro il 23 dicembre. Dal 7 novembre inizierà quindi la sessione di bilancio, in cui si possono discutere solo le norme di natura finanziaria. Ecco perché il testo sulle Province dovrebbe avere il disco verde in Aula entro il 6.
Un servizio completo di Giuseppina Varsalona sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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6 Commenti
Toto24
25/10/2024 10:24
Hanno ragione da vendere le altre regioni italiane a chiedere le autonomie differenziate. Come possiamo constatare la regione Sicilia, già differenziata dalle altre, in piena autonomia crea poltrone anziché creare sviluppo, ricchezza e lavoro per i giovani che scappano dalla Sicilia. Tra qualche hanno molti piccoli paesi saranno disabitati e spariranno per l’emigrazione dei giovani. Si pensi a questo anziché pensare alle portone da assegnare ad amici e parenti.
Zancle
25/10/2024 10:24
Loro rimandano e il territorio subisce....
Pippo
25/10/2024 11:33
È un vero problema per i deputati regionali dove prendere i soldi per le nuove provincie ed aree metropolitane. Sperare che li esca il governo è una impresa quasi impossibile visto che sono a caccia di soldi ,un esempio è il mancato adeguamento del costo della vita , per quest'anno 1%ai pensionati residenti all"estero , porterà un ingresso di circa 200 milioni di euro di nuove entrate .
penelope
25/10/2024 11:48
Di giorno si cuce e di notte si scuce, verrebbe da dire, perché quella dei vecchi carrozzoni è una tela di Penelope, pure ingarbugliata." si prima si sopprimono,poi si ripristinano...ma a che servono non si capisce
Osservazione
26/10/2024 01:49
Sin da quando il PD di crocetta iniziò a piazzare i suoi commissari, sono serviti tantissimo al vertice politico regionale per fare clientelismo e controllare il territorio senza ostacoli locali perché, a parte la gestione ordinaria che è ben svolta dai dipendenti, hanno ancora oggi enormi competenze e funzioni politiche. È come se Meloni piazzasse un commissario in ogni regione, a posto dei presidenti e dei deputati eletti o nominasse tutti i Sindaci e consiglieri comunali d'Italia senza passare dalle elezioni. Una pacchia per chi comanda che Renzi Letta e Del Rio avevano pensato per la sinistra, ma gli è andata male.
Roberto
25/10/2024 14:55
Non c'èniente da fare, devono per forza aumentare le poltrone invece di pensare ai cittadini ormai classificati come " numeri " del sistema. Se tutti votassero scrivendo nella scheda " Non siamo numeri ma esseri umani " i politici sarebbero costretti a sedersi sul tavolo e dire al popolo: Quali sono le vostre rischieste?!
Darma
26/10/2024 09:51
Meglio mai ..che tardi !