«È sorprendente come Davide Faraone, che da tempo sembra scollegato dalle realtà territoriali e dalle vere esigenze dei siciliani, decida di intervenire solo per cercare visibilità attraverso dichiarazioni prive di logica e di fondamento. Definire deleteria la scelta di nominare il presidente Schifani come commissario per l’emergenza rifiuti dimostra non solo una mancanza di conoscenza della situazione, ma anche una volontà di distorcere i fatti». Lo dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo.
«Schifani - aggiunge - ha dimostrato, fin dal primo giorno del suo mandato, grande competenza e serietà nell’affrontare le numerose sfide che la nostra regione deve superare, non ultima la questione dei rifiuti, che da anni grava sulla Sicilia a causa di politiche inadeguate e ritardi accumulati nel tempo. Schifani ha già intrapreso misure concrete per risolvere questa crisi, in un contesto estremamente complesso, che richiede responsabilità e capacità di gestione, qualità che ha ampiamente dimostrato».
«Faraone, invece, ormai da tempo - conclude - sembra parlare più da spettatore esterno, lontano dalle dinamiche reali del territorio e sempre meno supportato da un consenso popolare che riflette questa distanza. Dichiarazioni di questo tipo non aiutano né i cittadini né il dibattito politico, ma servono solo a creare confusione e a cercare un palcoscenico mediatico. È tempo che si smetta di fare opposizione pretestuosa e si cominci a lavorare seriamente per il bene della Sicilia»
«Va anche sottolineato come Davide Faraone, pur criticando il presidente Schifani e le scelte del governo regionale - conclude Tamajo - sia parte di una contraddizione politica evidente. Al consiglio comunale di Palermo, infatti, Faraone ha un assessore all’interno della giunta del sindaco, sostenuto proprio dagli stessi partiti di centrodestra che hanno appoggiato Schifani. Se questa è la sua linea politica e se realmente crede nelle sue parole, allora dovrebbe essere coerente e chiedere le dimissioni del suo assessore dalla giunta di Palermo. Non si può attaccare il centrodestra da una parte e
sostenerlo dall’altra per pura convenienza politica».
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