
Niente scheda del cellulare, senza il permesso di soggiorno in Italia. Indispensabile, oltre a un documento di identità. È il limite imposto agli immigrati extracomunitari che vogliano acquistare una sim del telefonino, e spunta nel disegno di legge sicurezza in discussione alla Camera. Dietro la novità c’è Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia e meloniano di ferro. Suo l’emendamento proposto al testo, insieme al collega di partito Francesco Michelotti. Donzelli lo rivendica: «È nato da un confronto con alcuni investigatori delle squadre mobili» ed è concepito come misura anti criminalità e aiuto nelle intercettazioni, costrette a fermarsi di fronte a sim intestate a persone irrintracciabili o nomi falsi. Una mossa contro chi delinque e usa «il mercato delle sim fantasma».
Le opposizioni annunciano battaglia contro una norma «razzista e incostituzionale» (le accuse più forti), perché non solo impedisce le comunicazioni degli extracomunitari con familiari e amici - fanno notare - ma li rende irreperibili anche per ogni altra pratica burocratica, comprese la richiesta di permesso all’ufficio immigrazione o la ricerca di lavoro. «Si legalizza così la loro condizione di fantasmi», denuncia Stefania Ascari del M5s. E proprio i 5 Stelle hanno presentato un emendamento per cancellare interamente la norma. Pesa inoltre, secondo le opposizioni, il «blitz» tentato (e in parte riuscito) dal centrodestra soprattutto per le modalità di presentazione.
Approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Giustizia ad agosto, a ridosso dalla pausa estiva del Parlamento, l’emendamento Donzelli-Michelotti è nel testo che l’aula voterà la prossima settimana, in prima lettura. La proposta modifica l’articolo 32 del disegno di legge: una specie di «omnibus» che da settimane scalda maggioranza e opposizioni, tra stretta su detenute madri, cannabis light e aggravanti per i reati commessi sui treni o vicino alle stazioni. In particolare, incide sul codice delle comunicazioni elettriche del 2003, nella parte sull’identificazione degli utenti a cui vengono vendute le schede da parte delle società di telefonia. Il permesso di soggiorno (o la denuncia, se smarrito) diventa condicio sine qua non, anche per comprare un altro dispositivo mobile con la sim, ad esempio un tablet. Inoltre, contro i «furbetti» pronti ad aggirare il divieto, la norma voluta da FdI va oltre: chi sarà scoperto e condannato per avere dato il permesso di un migrante in regola, sostituendosi a lui, non potrà comprare un telefono da sei mesi a due anni.
Sanzioni e pugno duro che agitano il centrosinistra ma non sempre sono condivisi in tutto il centrodestra. Non a caso parte di Forza Italia non molla la battaglia sullo ius scholae, tema con cui ha punzecchiato gli alleati per tutta l’estate. Lo fa il segretario Antonio Tajani anche se ufficialmente è per smarcarsi dall’emendamento proposto da Azione sullo stesso tema, nel tentativo di stanare gli azzurri. «Quell’emendamento di quattro righe era una provocazione e noi non cadiamo nella provocazione, un gioco per creare problemi alla maggioranza che respingiamo al mittente», è la premessa del vicepremier. Che poi insiste: «Siamo a favore dello ius scholae ma non basta la frequenza, è necessario il profitto: presenteremo una proposta complessiva e seria sulla cittadinanza».
Nella foto una manifestazione a Napoli contro il disegno di legge sicurezza
6 Commenti
Corrado
14/09/2024 08:18
Perbacco che idea fantastica, il mercato delle SIM fantasma è sempre esistito, lo so si legge anche nell'articolo, adesso diventerà un mercato fiorente. Bravissimi
Ciaula
14/09/2024 09:13
Infatti. È una di quelle norme che si aggirano con una facilità estrema. Del resto l’Italia è il paese di “Fatta la legge trovato l’inganno”. Solita inutile propaganda.
No Politically Correct
14/09/2024 10:20
Complimenti per l'idea che fiorirà il mercato nero. Scusa, ma chi è peggio tra chi compra e chi vende? Credo che chi vende ha una responsabilità morale maggiore perché lucra sulla necessità altrui. Perciò se sì vuol eliminare il problema alla radice, forse una legge che punisca severamente chi pratica la cessione illegale di Sim sarebbe auspicabile, magari come favoreggiamento all'immigrazione clandestina e al terrorismo internazionale.
Framan
14/09/2024 09:20
Per la sinistra italiana (e sottolineo "italiana"), è incostituzionale qualsiasi provvedimento del governo, volto a contrastare la massiccia immigrazione illegale, ed a migliorare la nostra sicurezza, pur conoscendo il clima infuocato che stiamo respirando a livello interno e internazionale. Se il provvedimento sarà vanificato dal mercato clandestino delle SIM, si provvederà, suppongo, a prevedere il reato di vendita e di possesso di sim illegali (se già non esiste). Non si può sempre trovare un alibi per l'inerzia.
Fiat 1300
14/09/2024 15:48
Concordo in toto!
Riccardo
15/09/2024 08:34
Se già per le autovetture avviene che indigenti e novantenni hano intestate 200 e più vetture, che si sa benissimo che sono in giro senza assicurazione e senza bollo pagato, che infrangono tutte le regole tanto nessuno pagherà le multe, eppure non riescono a porre rimedio a ciò, figuriamoci con le SIM e con i tablet, gente che non potrà essere perseguita per età o quant' altro, avrà intestate cento e più fra sim e tablet. E nessuno farà nulla, perché così va' l' Italia.
Guttadauro
14/09/2024 09:31
Problemi reali soluzioni inutili
Giordano
14/09/2024 09:45
Ma qual è il senso di questa misura? In che modo contrasta l'immigrazione? Non si capisce. Tanto per rendergli la vita ancora un po' più difficile, una forma di sadismo. E comunque è praticamente inapplicabile con la tecnologia di oggi.
Benny
14/09/2024 13:40
Facile aggirare questa norma
Giancarlo C.
14/09/2024 12:46
Crudeltà.
Maurizio
15/09/2024 12:56
Ma come fa lo straniero extra comunitario a ricevere le comunicazioni dall' ufficio immigrazione per il permesso di soggiorno? Tale comunicazione per la questura è personale e non può essere invitato a terze persone. Chi ha fatto la proposta non conosce le peripezie per ottenere il permesso di soggiorno...