La quarta manovra finanziaria del 2024 sta prendendo forma in questi giorni. E vale già circa 250 milioni. Contemporaneamente all’assessorato all’Economia sta marciando anche il bozzone della legge di Stabilità 2025, per il cui budget nei prossimi giorni si giocherà a Roma una partita molto delicata. Lontano dai riflettori, mentre i partiti sono dilaniati dagli scontri per le nomine in Asp e ospedali e all’Ars si discute di moltiplicare le poltrone di assessore in tutti i Comuni, all’Economia si stanno mettendo a posto i tasselli del puzzle che comporrà la manovra economica di fine anno. «La prima mossa - ha illustrato ieri l’assessore Alessandro Dagnino - sono le variazioni di bilancio. Avremo un budget di circa 250 milioni frutto di maggiori entrate e di spostamenti di risorse da vari capitoli di spesa».
La manovra quater
Le maggiori entrate riguardano l’Ires e l’Iva. Per il resto il governo recupererà risorse non spese in questi primi 9 mesi e le sposterà dove c’è ancora bisogno. A cominciare dai capitoli che finanziano il rinnovo del contratto dei regionali. In attesa del via libera della Corte dei Conti, previsto per novembre, è necessario stanziare i fondi per coprire gli aumenti del 2024: si tratta di 35 milioni ed è questa la prima voce delle variazioni di bilancio. C’è poi da risolvere il nodo di un debito che la Regione ha maturato con Ferrovie dello Stato: servirebbe un centinaio di milioni. Ma stanziarli subito significherebbe bruciare la metà del budget della manovra. E quindi si attende una nuova valutazione fra l’assessorato alle Infrastrutture e quello all’Economia. Anche perché alle Infrastrutture Dagnino vorrebbe concedere un tesoretto per favorire gli investimenti. E su questo la partita è aperta. In generale l’assessorato all’Economia sta ricevendo in questi giorni le richieste da parte di tutti gli altri dipartimenti. Poi, entro fine mese, la manovra, già ribattezzata all’Ars Finanziaria quater, arriverà in giunta.
La Finanziaria 2025
L’obiettivo di Dagnino è far superare alle variazioni di bilancio il traguardo a Sala d’Ercole entro ottobre. Per poi dare spazio alla Finanziaria del 2025, da approvare, secondo i piani del governo, entro fine anno per evitare il ricorso all’esercizio provvisorio. Sulla Finanziaria 2025 si concentrano già alcune spese certe che rischiano di costringere la Regione a tirare la cinghia dopo una serie di manovre con (anche) spese allegre per finanziare i collegi elettorali dei deputati. Di sicuro il governo dovrà dare copertura alle spese extra per la gara che assegnerà le concessioni alle autolinee private: servono circa 25 milioni, secondo le prime stime dell’assessorato ai Trasporti. Poi serviranno nuove risorse per i forestali e per garantire i costi di alcune riforme in cantiere, come quella dei consorzi di bonifica. E poi ci sarà da individuare un budget per i concorsi nella pubblica amministrazione che Renato Schifani è riuscito a sbloccare grazie a un accordo con il ministero dell’Economia.
La trattativa con Roma
E un altro accordo con il dicastero guidato dal leghista Giorgetti è in cantiere e potrebbe maturare già la prossima settimana. Dagnino volerà a Roma per discutere il ripiano che lo Stato garantirà alla Regione per i minori introiti fiscali che sono effetto della riforma degli scaglioni dell’Irpef. Sulla carta Palazzo d’Orleans potrebbe aspirare ad almeno 75 milioni extra da Roma: ossigeno puro in vista delle nuove spese previste per il 2025. Contemporaneamente in assessorato dovrà essere chiusa l’operazione «riaccertamento». Si tratta della rivalutazione delle spese autorizzate ma non ancora fatte col bilancio del 2023. A questa operazione, che vale 600 milioni, sono appese le speranze di migliaia di imprese che attendono il pagamento di crediti per forniture e servizi. Dopo le proteste dei mesi scorsi, Dagnino ha creato una task force che ha il compito di accelerare le procedure e di evitare che i ritardi si ripetano l’anno prossimo.