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Governo, si è dimesso il ministro Sangiuliano con una lettera al premier Meloni: «Ti ringrazio per avermi difeso»

Decisivo il caso Boccia: il premier ha già nominato Alessandro Giuli come nuovo ministro della Cultura

Il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano al termine del Consiglio dei Ministri, Roma, 10 giugno 2024, ANSA/VINCENZO LIVIERI

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano si è dimesso: le dimissioni irrevocabili le ha comunicate in una lettera alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che poi si è recata al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il Capo dello Stato ha firmato il decreto con il quale vengono accettate le dimissioni e contemporaneamente, su proposta del premier, ha nominato Alessandro Giuli al posto di Sangiuliano.

L'ex ministro ha presentato una lettera al premier Giorgia Meloni: «Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto la prima richiesta di dimissioni, e per l’affetto che ancora una volta mi hai testimoniato».

Sangiuliano ha poi continuato. «Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare», scrive l'ex ministro nella sua lettera.

«Qui - riprende - è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il governo. Mai un euro del ministero - ribadisce tornando implicitamente sul caso Boccia - è stato speso per attività improprie. L’ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificarer M se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni».

L'ex ministro, nella sua lettera, ha voluto sottolineare alcuni successi: «Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di Governo. A partire dall’aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie, aver incrementato in appena un anno il numero dei visitatori dei musei (più 22 per cento) e gli incassi degli stessi (più 33 per cento). A dicembre a Milano aprirà palazzo Citterio acquistato dal ministero nei primi anni Settanta e poi rimasto inutilizzato per decenni. Sono ben avviati grandi progetti come l’ex Albergo dei Poveri di Napoli, l’ampliamento degli Uffizi in altre sedi e l'investimento per la Biennale di Venezia. Per la prima volta in Italia sono state organizzate grandi mostre su autori personaggi storici che la sinistra aveva ignorato per ragioni ideologiche».

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