Lega all’attacco dopo il fermo di Moussa Sangare per l’omicidio di Sharon Verzeni. A strettissimo giro dalla notizia della confessione da parte dell’uomo nato in Italia e di origini africane Matteo Salvini tuona via social: «Fermato Moussa Sangare origini nordafricane e cittadinanza italiana, sospettato di aver assassinato la povera Sharon. Spero venga fatta chiarezza il prima possibile e, in caso di colpevolezza, pena esemplare, senza sconti». Un post che si aggiunge a quelli di altri esponenti leghisti e che arriva, tra l’altro, nel mezzo del vertice di maggioranza nel quale Forza Italia ha fatto sapere di voler mettere a tema anche la questione cittadinanza. Lo ius scholae però, ribadisce in serata il leader della Lega, «non è all’ordine del giorno e non sarà all’ordine del giorno né del governo, né del centrodestra, né della Lega».
Il commento di Salvini al fermo di Sangare crea polemiche e viene stigmatizzato dall’opposizione. «Come degli avvoltoi - dice il segretario di +Europa Riccardo Magi - Salvini e la Lega si avventano sul caso della povera Sharon con post razzisti e manettari. Sono questi i nuovi italiani che vogliamo? si chiede, ad esempio, la collega Ravetto. È questa la maggioranza che si meritano gli italiani? Mi chiedo invece io: usare un caso di cronaca - aggiunge Magi - per opporsi a un dibattito che si è aperto nel Paese sulla cittadinanza è puro sciacallaggio». «Ciò che è orribile nel post di Salvini - dice da Avs Luana Zanella - è il tentativo di accreditare una origine etnica del femminicidio: questo è inaccettabile perché nega totalmente e colpevolmente la trasversalità di un fenomeno che non riguarda classi sociali, colore della pelle, confini statali». Nessun commento da FI, mentre invita a concentrarsi sulla natura dell’omicidio più che sull’esecutore anche la senatrice di Fratelli d’Italia Susanna Donatella Campione, componente della Commissione bicamerale contro il femminicidio. «Mi sorprende - evidenzia - che il delitto compiuto da Moussa Sangare non sia stato definito da nessuno per quello che è: l’ennesimo brutale femminicidio, ricordo che l’uomo è accusato di maltrattamenti ai danni della madre e della sorella».
Ad ogni modo, nei giorni in cui è tornato a riaccendersi lo scontro tra alleati sullo ius scholae, sono in molti nella Lega ad andare all’attacco. «È forse questa - punge il senatore Rossano Sasso - la dimostrazione che con la cittadinanza italiana non scattano in automatico integrazione e inclusione? Oggi piangiamo l’ennesima sorella italiana ammazzata con brutale violenza». E aggiunge l’elenco di una serie di nomi di immigrati, da Innocent Oseghale a Mamadou Kamara ad Adam Kabobo condannati per reati gravi ed efferati.
Non è difficile, tra l’altro, prevedere che, alla ripresa dei lavori parlamentari, il partito di Salvini continui non solo a battersi contro modifiche alla legge sulla cittadinanza, ma anche a insistere sui temi della sicurezza e dell’immigrazione a partire dal disegno di legge che verrà discusso a partire dal 10 settembre in aula alla Camera.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia