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Sanità in Sicilia, sugli appalti per le terapie intensive piovono decine di decreti ingiuntivi

Almeno il 40% delle opere è rimasto bloccato dopo la fine della pandemia e per ultimare gli interventi serviranno altri 70 milioni. La Corte dei conti apre un'inchiesta

Una pioggia di decreti ingiuntivi e un’inchiesta della Corte dei Conti. Sul piano che avrebbe dovuto portare in Sicilia già nel 2021 alla creazione di 571 nuovi posti letto in terapia intensiva e sub intensiva e 29 fra nuovi pronto soccorso e ammodernamento di vecchie sedi si accendono i riflettori della magistratura contabile. Mentre all’assessorato regoonale alla Sanità è scattata la manovra per far ripartire gli appalti.

Il piano è quello che l’ex presidente Musumeci aveva affidato all’allora commissario straordinario Tuccio D’Urso. Rimosso da Schifani all’inizio del suo mandato dopo le critiche su ritardi nell’attuazione degli appalti e sul costo dei lavori.

I reparti dovevano essere completati entro il 2022, ma almeno il 40% delle opere è rimasto bloccato dopo la fine della pandemia. Ora la scadenza è fine 2025 o marzo 2026 e per ultimare gli interventi serviranno altri 70 milioni.

Un servizio completo di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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