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Nelle amministrative in Sicilia la sfida dentro le coalizioni

Le divisioni per la definizione delle liste nel centrodestra e nel centrosinistra animano la partita

Parola d’ordine: vincere la partita interna alle coalizioni. Le spaccature emerse sia nel centrodestra che nel centrosinistra nelle compilazione delle liste hanno dato un valore aggiunto alle Amministrative che si svolgono in contemporanea alle Europee, che altrimenti avrebbero un peso limitato. Visto che si vota in appena 37 Comuni: 484.218 gli elettori chiamati alle urne.
Solo in 8 Comuni - Caltanissetta, Gela, Monreale, Bagheria, Aci Castello, Castelvetrano, Mazara del Vallo e Pachino - si vota col sistema proporzionale, che permette di misurare il vero valore dei partiti.

C’è un solo capoluogo al voto, Caltanissetta. Qui i Dem non hanno voluto sostenere Roberto Gambino, sindaco uscente dei 5 Stelle. E hanno deciso di puntare, ma senza schierare il simbolo, su Annalisa Petitto. I 5 Stelle hanno invece conquistato il sostegno di Sud chiama Nord. Il centrodestra schiera tutti i partiti della sua area a sostegno del forzista Walter Tesauro.
La sfida fra poli, in prospettiva Regionali del 2027, andrà in scena solo a Gela. Lì Pd e 5 Stelle puntano su Terenziano Di Stefano e il centrodestra (ma senza l’Mpa e Noi Moderati) va su Grazia Cosentino.

Il centrodestra si è spaccato nel Palermitano. A Bagheria Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno scelto Tommaso Gargano, la Dc ha puntato su Pina Provino e altre frange centriste insieme al Pd camuffato dietro una lista civica hanno confermato il sostegno all’uscente Filippo Tripoli. L’ultimo nome in corsa è quello di Rosario Giammanco, sostenuto da liste civiche. Pd e grillini non hanno liste.

A Monreale è Fratelli d’Italia a essere esploso. Marco Intravaia ha scelto di sostenere insieme alla Dc l’uscente Alberto Arcidiacono: mossa che ha provocato l’uscita da FdI. Gli altri meloniani hanno candidato Natale Macaluso. Anche qui, alle porte di Palermo, Pd e 5 Stelle vanno divisi: i Dem hanno scelto il 63enne sindacalista Lillo Sanfratello, i grillini hanno virato su Filippo Parello trovando l’appoggio di Cateno De Luca.

Schieramenti mixati invece a Mazara. Forza Italia, Dc ed Mpa hanno scelto l’avvocato Vita Maria Ippolito. Fratelli d’Italia non è nella coalizione: ha deciso di puntare sull’uscente calendiano Salvatore Quinci. Ma il centrodestra ha trovato l’appoggio di pezzi del centrosinistra camuffati dietro liste civiche. Il terzo candidato sindaco è Nicola Cristaldi sostenuto da 4 liste civiche, alcune a trazione grillina. Pd e 5 Stelle non hanno presentato liste ufficiali. E non lo ha fatto neppure la Lega, che pure 5 anni fa aveva puntato molto su Mazara: Matteo Salvini aveva arruolato all’epoca perfino dei magrebini.

A parte il valore politico, a Castelvetrano si accendono i riflettori sulle prime elezioni dopo l’arresto e la morte di Messina Denaro. E lì, ancora una volta, i grillini rilanciano il loro uscente, Enzo Alfano, non trovando il sostegno del Pd che punta invece su Marco Campagna. Il centrodestra si schiera compatto (tranne la sola Dc) sull’avvocato Giovanni Lentini.
Il campo largo del centrosinistra ha preso forma, oltre che a Gela, solo ad Aci Castello: intorno ad Alberto Bonaccorso. Nel centro etneo è stato invece il centrodestra a non trovare unità sull’uscente (vicino all’ex assessore regionale leghista Luca Sammartino) Carmelo Scandurra. L’Mpa di Raffaele Lombardo ha preferito l’alleanza con Cateno De Luca a sostegno dell’ex parlamentare regionale Filippo Drago.

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