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Marina Berlusconi Cavaliere, nel nome del padre

In occasione del 2 giugno Mattarella assegna 25 onorificenze

Marina Berlusconi

Marina Berlusconi Cavaliere del lavoro, come il padre Silvio che ricevette questa onorificenza nel lontano 1977, un riconoscimento quasi tagliato come un vestito sulla sua figura tanto da diventare, «il cavaliere» per antonomasia. Quella ricevuta da Marina (nella foto) è una delle 25 onorificenze assegnate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della festa del 2 giugno: presidente di Fininvest e Mondadori, una donna in carriera che ha seguito le orme del genitore come imprenditrice.

Le motivazioni che portarono invece l’allora industriale milanese emergente, poi politico di successo e per anni presidente del Consiglio, al riconoscimento di cui si fregia ora la figlia, sono spiegate in poche righe: «Nel 1963 ha costituito la Società Edilnord che ha realizzato, tra l’altro in provincia di Milano, un centro per quattromila abitanti, il primo in Lombardia dotato di centro commerciale. centro sportivo, campi di giuoco, scuole materne ed elementari. Dal 1969 al 1975. in applicazione di una nuova concezione urbanistica Silvio Berlusconi ha realizzato la costruzione di Milano 2, una città per diecimila abitanti contigua a Milano, dotata di tutte le più moderne attrezzature pubbliche e sociali la prima unità urbana in Italia con tre circuiti differenziali per auto, ciclisti e pedoni. È presidente e direttore generale della Edilnord progetti e presidente della Fininvest». Ed era solo l’inizio della scalata ad un successo a 360 gradi che la figlia ha sempre sostenuto e difeso, fino a prendere le redini, con altrettanto successo, degli importanti asset di famiglia.

Anche per questo Marina dedica al papà scomparso quasi un anno fa la sua nomina a Cavaliere: «Desidero esprimere la mia profonda gratitudine al capo dello Stato Sergio Mattarella e al Consiglio dell’Ordine al Merito del Lavoro per avermi onorata con questo prestigioso riconoscimento. Lo dedico a Silvio Berlusconi, mio padre, che è stato e sempre sarà Il Cavaliere».

«Voglio quindi condividere questo riconoscimento - aggiunge - con ciascuna delle persone che lavorano in Mondadori, e, più in generale, con le persone di Mediaset e di tutto il gruppo Fininvest». Marina parla a lungo del padre: «Ha creduto in me, mi ha sostenuto e mi ha dato la possibilità di fare il mestiere che ritengo il più bello del mondo, quello dell’editore. Da oltre vent’anni ho l’onore di presiedere un grande gruppo come Mondadori, vero e proprio patrimonio del nostro Paese, che ha fatto della libertà e del pluralismo la sua ragion d’essere».

Berlusconi padre ricevette l’onorificenza a 41 anni dall’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone, con il Dc Carlo Donat Cattin ministro dell’Industria. Quel titolo lo fece diventare «Il Cavaliere»: titolo che perse nell’agosto 2013 quando diventò definitiva la condanna per frode fiscale nel processo sui diritti tv Mediaset. Solo nel 2018 il Tribunale di sorveglianza di Milano lo riabilitò, cancellando l’incandidabilità e restituendogli il suo cavalierato.

Ora è la volta della figlia, il cui nome compare nella lista dei 25 Cavalieri del Lavoro nominati dal Capo dello Stato, su proposta del ministro del Made in Italy Adolfo Urso. Nell’elenco dei 25 nominati figurano, tra gli altri la produttrice discografica, famosa cantante degli anni Sessanta, Caterina Caselli, e la stilista Chiara Boni. L’elenco degli insigniti, comprende Industriali, commercianti della grande distribuzione, della moda e del design di lusso,nonchè imprenditori vitinicoli come Matteo Bruno Lunelli, della famosa cantina degli spumanti Ferrari. Un parterre imprenditoriale di alto livello che ha dato lustro al paese con il suo lavoro e a cui il capo dello Stato ha voluto riconoscere l’alta onorificenza.

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