Il tentativo del centrosinistra di testare alle Amministrative il campo largo, come prova generale per le Regionali del 2027, è fallito prima di iniziare. Pd e 5 Stelle andranno insieme in appena 2 degli 8 grandi Comuni chiamati al voto l’8 e 9 giugno. Anzi, i grillini si alleano in più centri con la lista Sud chiama Nord di Cateno De Luca che quella dei Dem.
Il centrodestra prova a mostrare i muscoli presentandosi unito quasi ovunque malgrado sia costretto a registrare spaccature proprio nei due più grandi centri del Palermitano: Monreale e Bagheria. Ma per il resto l’alleanza che sostiene Renato Schifani alla Regione va alla prova del voto. E in questo caso si può parlare di un mini test per il governo.
Va detto che non sarà un turno di Amministrative particolarmente probante. C’è un solo capoluogo al voto, Caltanissetta. E sono chiamati alle urne in tutto 484.218 elettori in 37 Comuni. Solo in 8 si vota col sistema proporzionale, l’unico che misura davvero la forza dei partiti: succederà a Caltanissetta, Gela, Monreale, Bagheria, Aci Castello, Castelvetrano, Mazara del Vallo e Pachino.
Il caso più evidente del flop del patto fra grillini e Pd è nel Nisseno. A Caltanissetta i Dem non hanno voluto sostenere Roberto Gambino, uscente dei 5 Stelle. E hanno deciso di puntare, ma senza schierare il simbolo, su Annalisa Petitto. I 5 Stelle hanno invece conquistato il sostegno di Sud chiama Nord. Così il centrosinistra arriva diviso alla sfida col centrodestra che invece schiera tutti i partiti della sua area a sostegno del forzista Walter Tesauro.
La sfida fra poli, in prospettiva delle Regionali, andrà in scena solo a Gela. Lì Pd e 5 Stelle puntano su Terenziano Di Stefano e il centrodestra (ma senza l’Mpa e Noi Moderati) va su Grazia Cosentino. È l’unico Comune, questo, in cui si sono creati gli schieramenti che i leader immaginano possano ritrovarsi anche per la corsa a Palazzo d’Orleans del 2027: Pd e grillini da un lato, con De Luca, e il fronte FI, FdI, Lega, Dc dall’altro.
Il centrodestra ha vissuto giornate di fibrillazione invece nel Palermitano. A Bagheria non è arrivata l’intesa su un solo candidato e così Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno scelto Tommaso Gargano, la Dc ha puntato su Pina Provino e altre frange centriste insieme al Pd camuffato dietro una lista civica hanno confermato il sostegno all’uscente Filippo Tripoli. L’ultimo nome in corsa è quello di Rosario Giammanco, sostenuto da liste civiche. Qui Pd e grillini non hanno presentato liste.
A Monreale è Fratelli d’Italia a essere esploso. Il big locale, Marco Intravaia, ha scelto di sostenere insieme alla Dc l’uscente Alberto Arcidiacono. Mossa che ha provocato la frattura con i vertici del partito e la sua uscita dal gruppo parlamentare. Gli altri meloniani hanno candidato Natale Macaluso. Anche qui, alla porte di Palermo, Pd e 5 Stelle vanno divisi: i Dem hanno scelto il 63enne sindacalista Lillo Sanfratello, i grillini hanno virato su Filippo Parello trovando anche in questo caso l’appoggio di Cateno De Luca.
Schieramenti mixati invece a Mazara. Forza Italia, Dc ed Mpa hanno scelto l’avvocato Vita Maria Ippolito. Fratelli d’Italia non è nella coalizione: ha deciso di puntare sull’uscente calendiano Salvatore Quinci. Ma il centrodestra ha trovato l’appoggio anche di pezzi del Pd, camuffati dietro liste civiche. Il terzo candidato sindaco è Nicola Cristaldi sostenuto da 4 liste. Pd e grillini non hanno presentato liste ufficiali. E non lo ha fatto neppure la Lega, che pure 5 anni fa aveva puntato molto su Mazara: Matteo Salvini era stato in città per chiudere la campagna elettorale e aveva arruolato perfino dei magrebini.
A parte il valore politico, a Castelvetrano si accendono i riflettori sulle prime elezioni dopo l’arresto e la morte di Messina Denaro. E lì, ancora un volta, i grillini rilanciano il loro uscente, Enzo Alfano, non trovando il sostegno del Pd che punta invece su Marco Campagna. Il centrodestra si schiera compatto (tranne la sola Dc) sull’avvocato Giovanni Lentini.
Il campo largo del centrosinistra ha preso forma, oltre a Gela, solo ad Aci Castello: intorno ad Alberto Bonaccorso. Nel centro etneo è stato invece il centrodestra a non trovare unità sull’uscente (vicino all’ex assessore regionale leghista Luca Sammartino) Carmelo Scandurra. Ma l’Mpa di Raffaele Lombardo ha preferito l’alleanza con Cateno De Luca a sostegno dell’ex parlamentare regionale Filippo Drago.
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