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Regione Siciliana, riforma delle Province verso il sì: già si tratta sulla data delle elezioni

Superato lo scoglio delle pregiudiziali di incostituzionalità sollevate dal Pd e condivise perfino da pezzi della maggioranza. L’obiettivo è arrivare all'approvazione entro pochi giorni per accorpare il voto alle Europee di giugno

La riforma delle Province ha superato oggi pomeriggio (6 febbraio) il primo vero scoglio. E si avvia così ad essere approvata fra giovedì e martedì prossimo, aprendo la strada che porterebbe alle elezioni l’8 e il 9 giugno insieme alle Europee. Anche se le insidie lungo il percorso sono tutt’altro che finite.

La vera incognita della giornata erano le pregiudiziali di incostituzionalità sollevate dal Pd e condivise perfino da pezzi della maggioranza. Il punto riguarda l’approvazione di una norma all’Ars che riporterà le Province al modello soppresso nel 2015 da Crocetta reintroducendo anche l’elezione diretta di presidenti e consiglieri. Il tutto però mentre è ancora in vigore nel resto d’Italia la legge Delrio che questo modello siciliano ha espressamente abrogato.

Secondo Antonello Cracolici (Pd) «tanto basta perché Roma impugni la legge siciliana. E a nulla valgono le rassicurazioni che il ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, ha fatto in una intervista al Giornale di Sicilia». Sono preoccupazioni condivise dal principale alleato di Renato Schifani. Per Giorgio Assenza, capogruppo di Fratelli d ‘Italia all’Ars, «i dubbi di costituzionalità ci sono. C’è il rischio di una impugnativa che tra l’altro arriverebbe a decreto di indizione dei comizi elettorali già pubblicato».

Tuttavia Assenza non ha negato il sostegno di Fratelli d’Italia al piano del governo Schifani. E a questo punto è stato facile per la maggioranza evitare lo scivolone di un voto sulle pregiudiziali che avrebbe impedito alla riforma di proseguire il suo percorso. Non si è neanche votato. E i capigruppo hanno deciso che domani (mercoledì 7 febbraio) alle 14,30 inizierà l’esame dei 14 articoli che compongono il testo presentato dal governo.

L’obiettivo è arrivare al varo della riforma giovedì o al massimo martedì prossimo. E il motivo lo ha rivelato lo stesso presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, l’esponente di Fratelli d’Italia più vicino a Ignazio La Russa, secondo cui se la riforma verrà approvata entro pochi giorni, si può votare per le Province insieme alle Europee a inizio giugno.

Sulla carta Lega, Dc e perfino il Pd sono d'accordo. Ma ora su tutto questo scatta la verifica del voto.

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