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Vittorio Sgarbi annuncia le sue dimissioni: «Scriverò una lettera a Meloni»

L'affondo alla premier e al ministro Sangiuliano: «Spieghino al Parlamento per quali ragioni il governo ha fatto orecchie da mercante sul caso. Il governo ha fatto di tutto per evitare di prendere una posizione»

Italian politician Vittorio Sgarbi arrives for the screening of the movie: A la recherche at the 18th annual Rome International Film Fest in Rome, Italy, 24 October 2023. The Festa del Cinema di Roma runs from 18 to 29 October 2023. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

«Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario del governo e lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni». Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi annuncia così le sue dimissioni dopo le inchieste giornalistiche relative ai suoi compensi ricevuti e che sarebbe incompatibili col suo ruolo politico e per il caso di un quadro del Seicento rubato per il quale è sotto inchiesta dalla procura di Macerata.

«È un colpo di teatro, sono due ore che medito se farlo o se non farlo», ha aggiunto. Sgarbi ha annunciato le dimissioni durante la sesta edizione de La Ripartenza24 presso il Centro Congressi della Fondazione Cariplo. La legge «consente che io, attraverso il Tar, indichi quelle cose che ho detto» ossia «che non può essere in conflitto di interessi chi non ha un lavoro, chi non fa l’attore, chi non fa il professore, chi è in pensione come professore e come sovrintendente. Io ho fatto occasionalmente, le occasioni possono anche essere quotidiane, conferenze come questa».

Questa conferenza, «secondo quello che l’Antitrust mi ha inviato, sarebbe incompatibile, illecita, fuorilegge». Quindi, «per evitare che tutti voi siate complici di un reato, io parlo da questo momento libero del mio mandato di sottosegretario. Avete comunque un ministro e altri sottosegretari e io - ha concluso - riparto» e «da ora in avanti potrò andare in tv e fare conferenze», ha concluso.

Sgarbi non lesina critiche nei confronti del ministro Sangiuliano e del premier Meloni: «Spieghino al Parlamento per quali ragioni il governo ha fatto orecchie da mercante sul caso Sgarbi - ha detto il critico d'arte - Il governo ha fatto di tutto per evitare di prendere una posizione chiedendo, in più occasioni, il rinvio dell’esame parlamentare della mozione di sfiducia pur di non esprimersi sul caso. Per quali ragioni? Meloni, che dice di non essere ricattabile, dica come mai lei e il ministro della cultura abbiano agito con tanta reticenza».

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