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Meloni ricorda la Shoah: «Una malvagità nazifascista»

Il Papa: «La logica dell’odio e della violenza nega l’umanità». La Russa: «È il male assoluto»

Italian Prime Minister Giorgia Meloni during his speech on the occasion of the signing of the Agreement for Development and Cohesion between the Italian Government and the Emilia Romagna Region, Forlì, Bologna, 17 January 2024. ANSA/MAX CAVALLARI

«Il ricordo e la condanna dell’orribile sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi aiuti tutti a non dimenticare che la logica dell’odio e della violenza non si può mai giustificare perché nega la nostra stessa umanità». La frase del Papa per ricordare la tragedia dell’Olocausto è forse quella che meglio sintetizza lo spirito con il quale si vive il Giorno della Memoria nel momento in cui è in corso tra israeliani e palestinesi un conflitto che ha già causato migliaia di vittime: si guarda al passato e la condanna è unanime, ma gli occhi sono puntati sul presente. Un presente di guerra.

La premier Giorgia Meloni non esita a parlare di «malvagità nazifascista», sulla quale «non deve cadere l’oblio» e osserva come, con lo sterminio degli Ebrei, «l’umanità abbia toccato il suo abisso». Rivendica quanto fatto dal governo con, ad esempio, la legge che istituisce il Museo della Shoah e la nomina di Pasquale Angelosanto a coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo e punta il dito contro Hamas, il cui «feroce attacco» del 7 ottobre ha «scatenato una nuova ondata di odio contro gli israeliani e ha rinvigorito focolai di antisemitismo» che sono «una piaga da estirpare».

Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, si scaglia contro l’antisemitismo e annuncia la presentazione di un disegno di legge per contrastarlo. Tra le misure, si punta a creare un unico centro di raccolta dati sugli atti di antisemitismo, a eliminare «il linguaggio d’odio» dai social e a fare corsi di formazione per prof e forze dell’ordine. Mettendo in piedi una «campagna di comunicazione per diffondere la cultura della non discriminazione».

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, definisce la Shoah il «male assoluto» e sostiene la necessità di «una memoria condivisa che ripudi ogni forma di odio, razzismo, antisemitismo, antisionismo» affinché «ogni giorno dell’anno sia il Giorno della Memoria». Nessuno deve dimenticare «l’ orrore della ferocia nazifascista» è invece l’appello del presidente della Camera Lorenzo Fontana. E mentre il leader di IV, Matteo Renzi, dice che «chi rifiuta di onorare la memoria di Auschwitz, rifiuta l’umanità», il fondatore del M5S Beppe Grillo lancia una proposta alternativa: si istituisca anche «La Giornata della Dimenticanza e del Perdono» per «interrompere il ciclo distruttivo» di violenze e vendette.

Anche Bruxelles celebra il Giorno della Memoria con la presidente della Commissione von Der Leyen che spiega come sia dovere dell’Ue «proteggere e far prosperare la vita ebraica in Europa». «La tragedia di milioni di innocenti ha influenzato i valori dell’Ue e non sarà mai dimenticata», dice il presidente del Consiglio Charles Michel. «In Ungheria gli Ebrei sono protetti», assicura Victor Orban. Mentre «mai più dittatura e razzismo» è la frase scelta dal tedesco Scholz. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, assicura l’impegno per «prevenire ogni forma di antisemitismo». E l’opposizione si rifà al discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha definito l’Olocausto «un orrore assoluto» invitando però Israele «che ha sofferto» a «garantire il diritto di un altro popolo ad avere uno Stato». «Faccio mie le sue parole», dice il leader M5S, Giuseppe Conte, che lancia l’appello a «restare uniti affinché l’odio non trionfi mai più». La Russa parla di discorso «importante», provocando la reazione polemica di Osvaldo Napoli (Azione): «Se per La Russa è davvero importante il discorso di Mattarella, ha il dovere di essere conseguente e condannare il fascismo nella sua totalità, senza reticenze o distinzioni ambigue».

Un grazie sentito al capo dello Stato arriva, invece, dal capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia, che ricorda «le radici antifasciste della Repubblica». E a rimarcare il ruolo del fascismo nella Shoah è anche Riccardo Magi di +Europa («Hitler non avrebbe mai potuto portare a compimento la soluzione finale senza l’aiuto di Mussolini»). «La memoria non è un esercizio retorico, è un impegno che il Pd porta avanti giorno per giorno», assicura la segretaria Dem Elly Schlein che annuncia la presentazione di una mozione per chiedere il cessate il fuoco immediato a Gaza.

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