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Rifiuti, la Regione taglia i fondi: sindaci pronti ad alzare la Tari

Retromarcia degli uffici: i 45 milioni per coprire le spese per la spedizione all’estero non possono più essere utilizzati

Palermo Rifiuti stamane in via Gabriele Vulpi Ph.Alessandro Fucarini.

Un decreto firmato senza tanto clamore ha creato un terremoto nei Comuni di mezza Sicilia. E l’effetto pratico è che molti sindaci sono pronti a improvvisi aumenti della Tari per coprire un buco di bilancio frutto di un finanziamento della Regione promesso da due anni e che adesso è stato revocato. Anche se Palazzo d’Orleans ha fatto sapere in serata di stare lavorando a una soluzione di emergenza che eviti i rincari a danno dei cittadini.

Cronaca di ritardi e di un caos burocratico che rende ancora più pesante l’emergenza rifiuti in Sicilia. La premessa è che da un anno e mezzo, da quando la discarica di Lentini ha chiuso, centinaia di Comuni, molti dei quali del Palermitano e del Trapanese e Messinese, sono stati costrutti a spedire i loro rifiuti in Danimarca. Col paradosso che lì vengono smaltiti in un termovalorizzatore (che in Sicilia è allo studio da anni) a un prezzo salatissimo che fa lievitare fino al doppio i costi a carico dei Comuni: passati da circa 200 a 350 o anche 380 euro a tonnellata.

Proprio per calmierare questa spesa extra la Regione aveva stanziato, ai tempi del governo Musumeci, 45 milioni. Forti di quel decreto, tutti i sindaci hanno calato in bilancio il budget promesso dalla Regione. Che però fino a oggi non ha mai realmente erogato gli aiuti.

E così si arriva a mercoledì sera, quando il dirigente generale dell’assessorato, Calogero Giuseppe Burgio, firma un decreto di revoca immediata del finanziamento.  Il motivo è molto tecnico e lo spiega il presidente dell’Anci, Paolo Amenta: «Pare che in assessorato si siano accorti che i 45 milioni appartenevano ai fondi Fsc (si tratta di finanziamenti nazionali destinati a progetti di sviluppo, ndr) e quindi non possono essere usati per spesa corrente. Come è quella di coprire l’aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti. A questo punto hanno bloccato tutto ma nessuno ci ha detto che ne sarà degli aiuti».

(Nella foto di Alessandro Fucarini una montagna di rifiuti in via Gabriele Vulpi a Palermo)

Un servizio completo di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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