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Il dimensionamento scolastico slitta: 75 tagli in Sicilia, ecco quante scuole perderanno le province

Nell'Isola verranno salvate 18 scuole ma dall'anno scolastico 2026/2027 verranno accorpati altri 23 istituti

Il vero dimensionamento scolastico slitta di un anno: all'inizio, infatti, saranno meno, rispetto a quanto annunciato, le scuole che verranno «tagliate». È il risultato del provvedimento contenuto nel decreto Milleproroghe, con il quale il governo nazionale consente alle Regioni di derogare fino al 2,5 per cento rispetto al numero delle scuole da tagliare. Viene data anche la possibilità, entro il 5 gennaio 2024, di rivedere eventualmente anche i piani già approvati.

I tagli in Sicilia

In totale, in Sicilia i tagli previsti nel primo anno saranno 75 e non più 93. In pratica, con questa riduzione, la provincia di Palermo perderà 17 autonomie, Trapani 8, Ragusa 6, Caltanissetta 5, Agrigento 7, Catania 14, Enna 3, Siracusa 8 e Messina 7. Ma l'anno seguente se ne aggiungeranno altre 23. Dal tavolo regionale che si è svolto ieri pomeriggio tra assessorato all’Istruzione, Usr e organizzazioni sindacali, in Sicilia vengono così graziate, solo per l'anno scolastico 2024/2025, 18 scuole, ovvero 15 istituti superiori e 3 istituti comprensivi.

Le perplessità dei sindacati

Perplessi i sindacati. Patrizia Donato della Flc Cgil, che fa notare come i plessi siano stati salvati solo momentaneamente visto che nel triennio ci saranno ugualmente tutti i tagli, sottolinea che «alla fine della riunione, non siamo in grado di dire ancora agli studenti, alle loro famiglie e a tutto il personale scolastico, quali nel dettaglio siano le scuole che subiranno l’accorpamento, perché, incredibilmente questa informazione non è stata fornita nel corso dell’incontro che si è concluso con l’impegno di un successivo aggiornamento. Forse sarà necessario ancora qualche aggiustamento nelle segrete stanze rimaniamo risoluti nella condanna di qualsiasi tipo di dimensionamento - afferma la sindacalista -, anche perdere una sola scuola significa impoverire l’istruzione indebolire il territorio, incoraggiare chi lascia il sud per mancanza di opportunità per il proprio futuro». Per il segretario generale della Uil Scuola Sicilia Claudio Parasporo: «Resta sempre negativo il nostro parere su un provvedimento fortemente voluto dal ministero solo per risparmiare. È solo una soluzione tampone che sposterà il dimensionamento al prossimo anno».

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