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Superbonus salva imprese in Sicilia. Ecco come funziona

La misura riguarda i destinatari delle agevolazioni e migliaia di aziende con crediti incagliati per circa 500 milioni di euro

Forse non è la manna dal cielo, ma un paracadute sì, e a quanto pare, in attesa di ulteriori dettagli da Roma, anche piuttosto ampio, per un atterraggio più morbido di quanto paventavano famiglie e imprese. Questo dovrebbe essere l’effetto (ancora tutto da vedere) del decreto approvato ieri in Consiglio dei ministri sul Superbonus edilizio, che in Sicilia tiene con il fiato sospeso mezza popolazione e migliaia di aziende con crediti incagliati da mesi, pari a circa a circa 500 milioni di euro. Non una proroga della misura, ma una sorta di «sanatoria», nell’aria da giorni dopo il coro di appelli sollevato da consumatori e associazioni datoriali per rendere quanto più indolore il passaggio della detrazione fiscale dal 110% al 70%, previsto a Capodanno.

Ebbene, dopo la ridda di ipotesi circolate a Natale, che scommettevano su un provvedimento inserito in Finanziaria nazionale o nel Milleproroghe, ecco la legge ad hoc del governo, stilata di corsa dopo un vertice fra i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano: sarà riconosciuto il credito d’imposta per tutti i lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023, e mentre per le opere ancora da effettuare è confermato il bonus al 70%, ai contribuenti con Isee inferiore a 15 mila euro si garantisce il 110%, anche per la quota di lavori non attivati al 31 dicembre. In buona sostanza, chi non conclude i cantieri entro domenica prossima, non si troverà nella condizione di dover restituire tutti i crediti fino a quel momento maturati.

Inoltre, per le ristrutturazioni non terminate al 31 dicembre, sarà lo Stato a compensare lo scarto dal 110 al 70%, utilizzando il Fondo povertà, le cui modalità di accesso saranno stabilite dal Mef. In questo modo, i meno abbienti non si dovranno fare carico della differenza, mentre gli imprenditori, oltre a non dover restituire le somme già ottenute, potranno usufruire del 110% per i lavori già attivati non ancora finiti.

Un servizio completo di Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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