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In Sicilia riecco le province, ok alla riforma

Via libera in commissione Affari istituzionali dell’Assemblea Regionale, infatti, la riforma degli enti di area vasta, con la reintroduzione del voto diretto

La sede del Libero Consorzio di Trapani

Cancellate in diretta tv in una delle prime apparizioni televisive dell’allora presidente della Regione, Rosario Crocetta, le province siciliane sono pronte a tornare in vita dopo dieci anni. È stata approvata in commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale, infatti, la riforma degli enti di area vasta, con la reintroduzione del voto diretto. Era stata la prima regione a cancellarle, potrebbe essere la prima a riportarle in vita. Nel testo non viene indicata alcuna data per le elezioni (si torna a 316 nuovi amministratori eletti), alla prima tornata si voterà in base agli attuali collegi come prevede una norma transitoria.

Secondo la riforma che adesso dovrà essere approvata dall’Aula i nuovi enti torneranno a chiamarsi province e saranno governate da un presidente e gestite dai consiglieri; spariranno quindi i Liberi consorzi comunali, mentre nelle tre città più grandi dell’Isola (Palermo, Catania e Messina) continueranno ad assumere la denominazione di «Città metropolitane».

(Nella foto il Palazzo del Governo di Trapani, sede dell'ex Provincia)

Un servizio completo di Antonio Giordano sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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