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Finanziaria in Sicilia, alla Regione fallita la trattativa: accuse e rimpalli fra maggioranza e opposizione

L'assessore Falcone: «Dibattito surreale». I partiti di minoranza: «Rischia di superare il ragionier Fantozzi»

Il presidente Schifani con l'assessore Marco Falcone

Niente accordo, niente tregua, continui attacchi e repliche. L'approvazione della legge di stabilità dovrebbe essere alle porte, con il gong del 31 dicembre che come ogni anno probabilmente sarà suonato in extremis, ma maggioranza e opposizione non hanno trovato nessun tipo d'accordo, tutt'altro. Si fronteggiano a colpi di comunicati, di video, con accuse incrociate. L'ultima riguarda l'assessore regionale all'Economia, Marco Falcone, sulla richiesta di rinvio del dibattito su Bilancio e Legge di Stabilità 2024/26 caldeggiata dai partiti di minoranza all'Ars.

«Dalle opposizioni di solito ci si aspetta che si facciano le barricate perché la maggioranza vuole rinviare il dibattito sulla finanziaria, ora invece è successo il contrario. Nostro malgrado stiamo assistendo ad un dibattito surreale - dice Falcone in un video sui social -. Malgrado la nostra mano tesa sull'imminente approdo in aula della Finanziaria, ci spiace dover prendere atto di una rinnovata volontà ostruzionistica da parte delle opposizioni. Le opposizioni chiedono di non essere in regola, le minoranza tifano affinché la Sicilia vada fuori binario. Siamo convinti che nel Parlamento prevarrà un senso di responsabilità. Lavoriamo per dare certezza e stabilità ai lavoratori e ai siciliana.  Del resto - prosegue l'assessore - era stato appunto questo l'impegno del Governo Schifani, a tutela di autonomia ed efficienza della Regione. Solo a gennaio, quando il Cipess avrà deliberato sulle dotazioni finanziarie per la Sicilia, sarà logico aprire il confronto sulle risorse Fsc. Lavoreremo - conclude Falcone - per mettere al riparo la manovra dei siciliani da qualsiasi tentativo di osteggiarne l'approvazione».

A Falcone hanno risposto tutte le opposizioni, unite: «L'assessore Marco Falcone sembra l'ultimo giapponese nella giungla che non si era reso conto che la guerra ormai era finita da tempo. Dopo le sberle che ha preso in commissione Bilancio per la sua supponenza ed arroganza ora ci ritenta cercando di distrarre l'attenzione sulla legge di stabilità, che in commissione bilancio le opposizioni hanno radicalmente modificato con l'eliminazione di ben dieci articoli su quaranta perché irricevibili e con la modifica di ben venti articoli perché scritti con i piedi e senza alcun senso logico», dicono i capigruppo delle opposizioni all'Assemblea regionale siciliana, Antonio De Luca (M5s), Matteo Sciotto (Sud chiama nord) e Michele Catanzaro (Pd) in una nota congiunta di controreplica alle affermazioni  in merito ai tempi di discussione della Finanziaria.

«Ora Falcone pretende di dettare i tempi a tutto il Parlamento siciliano continuando nascondere la verità sui fondi extra regionali e sulla rapina dei fondi sviluppo e coesione destinati abusivamente dal Presidente Schifani per il ponte sullo stretto di Messina come un mero "scambio di cortesie" con il ministro Salvini - continuano -. Invece di esprimere riconoscenza alle opposizioni per il loro lavoro responsabile in commissione Bilancio, l'assessore Falcone persiste nell'attaccarci. Sembrerebbe che egli costruisca la sua esistenza in funzione della presenza di un nemico, anche quando non esiste, spingendosi a inventarselo per giustificare il proprio ruolo. Eppure, le opposizioni avevano già espresso la loro solidarietà a Falcone per essere stato declassato da Schifani ad una sorta di ragioniere dopo aver subito la revoca delle deleghe alla programmazione ed ai fondi extra regionali - ancora De Luca, Scotto e Catanzaro -. Con questo comportamento il 'ragioniere' Falcone rischia di superare il ragionier Fantozzi per la sua comica inconcludenza. Grazie alla serietà delle opposizioni, la legge di stabilità non è rimasta paralizzata in commissione bilancio nonostante nelle commissioni di merito si sia agito a colpi di forzature regolamentari da parte della maggioranza. Ma come accade spesso nella vita l'ingratitudine umana è più grande della misericordia di Dio. Adesso basta! Chiediamo al presidente del Parlamento siciliano, Galvagno, di intervenire sull'assessore Falcone che rischia, con la sua ansia da prestazione per la sua candidatura alle prossime elezioni europee, di avvelenare i lavori d'aula - concludono - procrastinando l'approvazione della legge di stabilità a fine gennaio».

Sono circa 800 gli emendamenti alla finanziaria e una cinquantina quelli al di bilancio depositati all’Ars. Domani pomeriggio si riunirà la conferenza dei capigruppo, convocata dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, per la road map della manovra in aula, dopodomani alle 11 è in calendario la discussione generale.

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