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La manovra a Roma è al rush finale, ma il Superbonus resta in bilico

Si lavora alle ultime modifiche. Il tesoretto potrebbe aumentare. Fondi contro la violenza sulle donne

La manovra di bilancio si avvia alla prova finale. Sarà una maratona notturna, tra stasera (domenica 17 dicembre) e domattina, perché la commissione Bilancio del Senato vuole chiudere l’esame del provvedimento nei tempi stabiliti, cioè entro il 18. Per poi passare il dossier all’Aula il 20 e avere il via libera entro il 22 dicembre, con l’ultimo atto prima della pausa natalizia. Poi toccherà alla Camera.

Sul programma, già impegnativo sulla carta, continua a pesare l’incognita Superbonus: Forza Italia insiste con il pressing sulla maggioranza, aggrappandosi alle parole del ministro Giancarlo Giorgetti («Stiamo monitorando, vediamo») che interpretano, se non come apertura, almeno come una non-chiusura. C’è anche un’altra questione che la maggioranza sta discutendo col governo: la cifra finale del tesoretto per le modifiche parlamentari, che potrebbe salire un pò sopra i 100 milioni, attualmente divisi in 60 alla maggioranza e 40 all’opposizione.

I partiti dell’opposizione aspettano di vedere la versione definitiva del fondo che il governo destina al Parlamento per le modifiche alla manovra prima di presentare l’emendamento unitario sulla violenza contro le donne, il tema su cui hanno deciso di convogliare tutti i 40 milioni della loro quota. Il testo, al più tardi, sarà depositato domani (lunedì 18) e farà una sintesi delle diverse richieste dei partiti: ci sarà l’aumento da 4 a 10 milioni del fondo per il reddito di libertà, altri 10 milioni per il potenziamento dei centri antiviolenza, 20 milioni per gli immobili da adibire alle case rifugio. Se il tesoretto dovesse crescere, ma di poco, verrà comunque convogliato nell’unico emendamento, e la segretaria del Pd Elly Schlein invita anche la maggioranza a destinare le sue risorse alle donne vittime di violenza. Se invece le risorse fossero di più, l’opposizione punta a recuperare anche misure per gli alluvionati.

La maggioranza resta invece alle prese con il tema del Superbonus. «Ho letto dichiarazioni anche di una certa apertura del ministro Giorgetti, vediamo se questa norma tecnica può entrare già in manovra», ribadisce il forzista Dario Damiani, relatore del ddl bilancio. La norma tecnica «interessa i condomini soltanto», i quali potranno «segnalare a che stato di avanzamento lavori (o Sal) sono arrivati rispetto al 60% registrato dall’Agenzia delle Entrate», spiega Damiani. Aprendo, di fatto, una finestra Sal straordinaria che consentirebbe di scontare al 110% tutti i lavori effettuati e fatturati nel 2023. «Sui bonus edilizi non è stata ancora trovata la soluzione ma Forza Italia insiste affinché il governo la individui prima della fine dell’anno», ha detto il presidente dei deputati di FI, Paolo Barelli. La soluzione potrebbe in effetti arrivare anche nel Milleproroghe di fine dicembre.

Anche l’opposizione guarda con favore ad un intervento per salvare i lavori dei condomini 2023: «Se vogliono essere responsabili sappiamo benissimo che o si risolvono le questioni che abbiamo posto, i Sal, le proroghe, il problema degli incagliati, o altrimenti c’è contenzioso certo e saltano le imprese perché dovranno fare ricorso, e le famiglie che restano incastrate», ha detto il senatore Pd Daniele Manca.

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