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Sanità in Sicilia, le strutture accreditate dicono no al nuovo piano tariffario

Per i rappresentanti del Csa il provvedimento decurta il rimborso delle prestazioni dal 40 al 60 per cento, impedendo di fatto l’esecuzione delle prestazioni da parte delle strutture

CATANIA (ITALPRESS) – Lo slogan dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità per la Giornata Internazionale sull’igiene delle mani quest’anno è “Uniti per la sicurezza, lava le mani”. Il focus della Campagna che ricorre il 5 maggio è incentrato sul riconoscimento del ruolo che operatori sanitari e utenti (pazienti, parenti di questi ultimi, caregiver e stakeholder

Un netto no, da fare arrivare a tutti i parlamentari regionali siciliani e nazionali, affinché il nuovo tariffario sanitario della specialistica non venga recepito dalla Regione Siciliana. È la posizione dei rappresentanti sindacali regionali riuniti della Confederazione sindacati accreditati, che chiedono un incontro con l’assessorato regionale alla Sanità.

«Il nuovo tariffario - scrivono in un documento i rappresentanti di Csa - decurta il rimborso delle prestazioni dal quaranta al sessanta per cento, impedendo di fatto l’esecuzione delle prestazioni da parte delle strutture. I costi di molte prestazioni superano quanto previsto dal rimborso previsto nel nuovo tariffario. Si chiede al governo regionale e a tutti i parlamentari di non recepire il decreto ministeriale in attesa dell’udienza del Tar Lazio del 14 maggio 2024 sui numerosi ricorsi. Inoltre si chiede al ministero un tavolo tecnico per rivedere le tariffe di numerose prestazioni ridotte, anche del 50 per cento. Se non si corre ai ripari si perderanno migliaia di posti di lavoro».

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