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Un sentiero intitolato a Biagio Conte nel parco delle Madonie

Il rifugio gestito dalla forestale diventerà luogo di accoglienza per i pellegrini

Un sentiero natura dedicato a fratel Biagio Conte, nel cuore del Parco delle Madonie, la cerimonia di intitolazione del percorso, a quasi un anno dalla scomparsa del missionario laico fondatore della missione di Speranza e Carità, si è svolta stamani al bivio di Portella Colla, nel territorio di Polizzi Generosa.

«Il fortissimo legame tra fratel Biagio e il creato, quella natura selvaggia in cui si isolava dal mondo e si immergeva per dialogare con Dio, è il filo conduttore di tutta la sua esistenza, della sua vocazione e della sua missione - ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani - Vogliamo rendere omaggio alla memoria di fratel Biagio, diffondere la sua testimonianza anche attraverso percorsi come questo e continuare a ringraziarlo per il bene che ha seminato nel nostro territorio e che la sua Missione di Speranza e Carità continua a fare a sostegno dei più fragili».
Il sentiero che Biagio Conte ha percorso alla ricerca di spazi di contemplazione è lungo 1,8 chilometri, con un dislivello di 110 metri, e si sviluppa lungo un tracciato della forestale che da Portella Colla prima scende dolcemente fino al cancello forestale per poi risalire parte del versante nord di Cozzo Sella. Luogo che fu scelto da fratel Biagio nell’autunno del 2010 per un periodo di eremitaggio di circa quindici giorni nel rifugio forestale.

Schifani ha annunciato che la Regione provvederà alla sistemazione del rifugio forestale, di proprietà del dipartimento regionale dello Sviluppo rurale, per poi concederlo in uso alla missione per essere utilizzato come luogo di accoglienza per pellegrini e visitatori.

Oltre a Schifani, alla cerimonia erano presenti l’assessore regionale al Territorio e all’ambiente Elena Pagana; il dirigente del dipartimento regionale Ambiente, Patrizia Valenti; il commissario straordinario del Parco delle Madonie, Salvatore Caltagirone; il vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante; il sindaco di Polizzi Generosa, Gandolfo Librizzi; il responsabile della missione, don Pino Vitrano, e numerose autorità civili, militari e religiose.

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