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Fondi Ue, la Sicilia ha un mese per spendere un miliardo

Bruxelles ha approvato il piano di salvataggio. E questa volta tutti i soldi che resteranno nelle casse andranno definitivamente persi

La lettera che appena è arrivata da Bruxelles dà un’ultima chance al governo Schifani. I fondi europei rimasti nel cassetto si possono salvare, in tutto o in parte. E ora il cerino torna in mano alla Regione, perché quel via libera arrivato dalla Commissione al piano di salvataggio non toglie il paletto principale: entro i prossimi 33 giorni Palazzo d’Orleans deve dimostrare di aver speso una cifra che si aggira intorno al miliardo. Ciò che resterà nelle casse verrà perso, per sempre.

Si è aperta un’altra partita sui fondi europei della programmazione del 2014-2020. In estate, quando la Regione fece un bilancio delle somme ancora da spendere, scattò l’allarme perché i vari assessorati misero nero su bianco che non sarebbero mai riusciti a investire un miliardo, cioè la metà di quello che c’era in quel momento nei cassetti.

E ora, con il sì di Bruxelles, si apre la corsa a rendicontare le cifre già spese e a spendere quelle riprogrammate. Qualche esempio: 300 milioni sono già stati spesi per erogare i bonus energia elettrica alle famiglie e dunque sono già salvi. Allo stesso modo i soldi utilizzati per acquistare i vaccini contro il Covid (94 milioni) vengono ora considerati fondi europei spesi e abbassano quindi la soglia di rischio a fine anno.

Cosa resta quindi da spendere in base al nuovo piano approvato a Bruxelles? I 70 milioni del bonus energia destinato alle imprese (somme gestite dall’assessorato alle Attività produttive che stanno per essere erogate), un centinaio di milioni per il dissesto idrogeologico e la depurazione delle acque. Un altro centinaio di milioni affidato all’Irfis per scorrere le vecchie graduatorie per i sostegni alle imprese. E ancora, restano 33 giorni per spendere 42 milioni destinati all’edilizia scolastica. In totale del miliardo originario riprogrammato restano da spendere circa 400 milioni entro fine anno. E a Palazzo d’Orleans stanno già monitorando tutti gli uffici coinvolti.

(Nella foto la frana sulla strada provinciale 37 che collega Belmonte Mezzagno con Palermo)

Un servizio completo di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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