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Rifiuti, in Sicilia termovalorizzatori solo nel 2030

Per evitare l’emergenza del prossimo anno saranno subito ampliate le discariche, ma resta l’invio all’estero dell’immondizia

I due termovalorizzatori saranno pronti solo nel 2030. E per la stessa data la Sicilia si sarà dotata di 24 impianti per smaltire la frazione organica che residua dalla differenziata e 18 per quella secca. Cambierà anche la raccolta differenziata a Palermo e Catania, che verrà fatta con nuovi cassonetti a cui ogni cittadino potrà conferire l’immondizia utilizzando una tessera elettronica.
Ma nel frattempo, in questi sei anni, la Regione dovrà ampliare le discariche esistenti: l’operazione è già partita. E non si fermerà, nell’attesa, il costosissimo invio dell’immondizia all’estero, per il quale verranno meno i contributi pubblici che finora hanno alleviato il peso sui Comuni e sulla Tari.

Eccolo il piano rifiuti che la Regione ha messo a punto. È stato spedito alle associazioni di categoria per le osservazioni e poi comincerà il percorso per le autorizzazioni.

Il piano messo a punto dall’assessore Roberto Di Mauro (nella foto) parte dalla presa d’atto di alcune realtà allarmanti: «La prima è che nelle discariche ancora attive c’è disponibilità solo per un anno e mezzo. Se non interveniamo, a giugno 2025 gli spazi si esauriranno e non ci sarà dove portare l’indifferenziata».

Un servizio completo di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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