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Sanità in Sicilia, a un passo l'accordo tra la Regione e gli ambulatori e i laboratori d'analisi privati

L'obiettivo è redistribuire alle strutture accreditate gli accantonamenti delle risorse pubbliche destinate a tutto il settore per l’anno 2022, pari a 11 milioni di euro

La sede dell'assessorato regionale alla Salute

Serve ancora un altro metro, da percorrere mercoledì prossimo, quando le parti torneranno a sedersi intorno al tavolo per affinare i dettagli del futuro decreto, ma l’accordo sembra ormai cosa fatta, tanto che l’ultimatum (in scadenza oggi) indicato dai rappresentati di categoria è stato di fatto congelato. Il provvedimento in questione è quello che dovrebbe uscire, tra non molto, dall’assessorato regionale alla Salute per ridistribuire ad ambulatori privati e laboratori di analisi siciliani accreditati gli accantonamenti delle risorse pubbliche destinate a tutto il settore per l’anno 2022, pari a 11 milioni di euro, derivanti dal comparto dell’emodialisi: una ripartizione che gli specialisti reclamano da tempo, fino a minacciare, esattamente un mese fa, la chiusura di tutte le attività.

La questione, d’altronde, è quanto mai delicata, perché la nuova suddivisione dei fondi, spiega Salvatore Gibiino, coordinatore del Cimest, l’Intersindacale di medicina specialistica ambulatoriale di territorio, «coprirebbe parte delle prestazioni convenzionate prenotate nel 2021 e 2022 e poi slittate al 2023, da retribuire così come previsto dalla circolare ministeriale dello scorso. Ma non solo. Con gli 11 milioni, oltre alle visite e agli esami già realizzati, potremmo accelerare su quelli finiti nelle agende di gennaio e febbraio prossimi, richiamando i nostri pazienti e anticipando le visite».

Insomma, i soldi in gioco permetterebbero un ulteriore taglio alle liste d’attesa, oltre alle sforbiciate già realizzate nel sistema sanitario pubblico da Asp e ospedali su input del Piano stilato ad hoc dal direttore della Pianificazione strategica regionale, Salvatore Iacolino. Ebbene, dopo l’ennesimo incontro tra i sindacati di categoria e lo stesso Iacolino, avvenuto mercoledì scorso, l’intesa, afferma Gibiino, «sembra davvero a un passo».

La conferma arriva anche dagli uffici di piazza Ziino (nella foto), a Palermo, dove trapela un cauto ottimismo. Cauto, perché restano ancora due nodi da sciogliere. Il primo: gli 11 milioni passerebbero a nove, con la differenza da restituire all’emodialisi per interessi maturati. Il secondo: le risorse non verrebbero ridistribuite a tutte le branche ma solo alla patologia clinica - il comparto più in sofferenza sul fronte delle prestazioni in extra budget - e alla fisioterapia. E se il primo nodo, alla fine, è risultato già digeribile ai privati, il secondo sarebbe indigesto per tutti gli esclusi. L’assessorato, però, ha una soluzione in tasca: far leva su altri sei milioni di fonte statale, da destinare alle prestazioni di area critica indicate dal ministero, ossia quelle che hanno più peso nella gestione delle liste d’attesa. Se ne riparlerà mercoledì prossimo.

Intanto, il piano Iacolino procede, ma con qualche difficoltà in materia di Sovra Cup, la piattaforma digitale che dovrebbe unire (per la prima volta in Sicilia) le prenotazioni pubbliche e quelle private. Piattaforma che è stata già lanciata – all’indirizzo sovracup.regione.sicilia.it – ma non è ancora operativa. Anche su questo, rassicurano dall’assessorato, si sta facendo il possibile per accelerare, in coordinamento con l’Arit, l’Autorità regionale per l’innovazione tecnologica, stazione appaltante del progetto.

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