
Per accogliere turisti, che sia in un grande albergo o in un B&b poco importa: in Sicilia servirà d’ora in poi una Segnalazione certificata di inizio attività. Un atto formale con cui il titolare si impegna a rispettare i requisiti minimi che la Regione sta prevedendo per ogni tipo di struttura e a comunicare una serie di dati che serviranno a monitorare l’andamento della stagione. La violazione di tutto ciò porterà a sanzioni che oscillano fra i cento e i 6 mila euro.
Senza tanto clamore, la giunta ha approvato qualche giorno fa un disegno di legge che ha l’obiettivo di riformare il settore dell’accoglienza turistica. Il testo è stato messo a punto dall’assessore Elvira Amata e ha l’obiettivo soprattutto di regolamentare un mercato finora troppo libero come quello dei B&b, degli affittacamere, degli appartamenti per ferie o vacanze. Il tutto introducendo anche nuove classificazioni del turismo di lusso come quelle che fanno riferimento alle residenze d’epoca, ai marina resort, agli alloggi nautici e ai Boat&breakfast.
I limiti agli stagionali
La prima novità in assoluto è quella che dà nuovi limiti per poter definire un hotel stagionale o meno. Il primo è tale se resta aperto per un minimo di 90 giorni consecutivi e mai per più di 270 giorni all’anno (anche non consecutivi). Superato questo limite la struttura è definita annuale.
Si parte con la Scia
La seconda novità è che le strutture ricettive devono inviare al Comune la Scia per poter iniziare a lavorare. Con la Scia il titolare comunica che la struttura possiede i requisiti richiesti per la classificazione che la Regione le ha attribuito. La Regione verificherà poi la reale sussistenza di questi requisiti. Tra l’altro con un decreto che verrà emanato dopo la riforma la Regione detterà i limiti per l’attribuzione delle stelle agli alberghi (misura delle stanze, servizi obbligatori) e della classificazione a tutte le altre strutture.
Il Cir e l’assicurazione
Ogni struttura ricettiva verrà identifica da un codice, si chiama Cir, che la Regione le attribuisce: una prassi che esiste già per decreto e che ha portato secondo la Amata a far dichiarare in due anni circa 30 mila strutture prima sconosciute, ma che ora viene codificata. In più ogni struttura, anche i B&b e le case vacanze, dovrà avere una assicurazione per i rischi da responsabilità civile nei confronti dei clienti.
Sanzioni salate
Fatte queste premesse, il testo approvato dalla giunta introduce multe salatissime per chi non rispetta le nuove prescrizioni. Qualche esempio: chi non comunica i dati sui flussi turistici pagherà da un minimo di 250 a 2.500 euro. Chi non espone il codice Cir pagherà fra i 500 e i 2.500 euro. E ancora, chi apre un’attività senza aver presentato la Scia rischia una multa da 1.032 a 6 mila euro. E chi non fornisce i servizi richiesti dal tipo di struttura che ha indicato nella Scia e che la Regione ha fissato con la riforma pagherà dai 250 ai 2.500 euro. Le strutture che vendono alimenti o bevande senza autorizzazione rischiano una multa da 200 a 1.200 euro.
Oltre gli alberghi
L’obiettivo della riforma è anche quello di far emergere il sommerso, cioè quelle attività turistiche finora non registrate perché gestite a livello domestico e non imprenditoriale. Ora anche queste vanno registrate. Il testo approvato in giunta regolamenta la creazione dei condhotel (camere affittate all’interno di strutture residenziali che valgono almeno il 40% dell’immobile), delle residenze turistiche (parti di stabili affittate a turisti in cui non si possono somministrare alimenti e bevande) e delle residenze d’epoca (camere in palazzi di pregio storico architettonico). E ancora, il testo regolamenta gli affittacamere (massimo 6 in uno stesso immobile per un totale di 14 posti), gli alloggi agrituristici (camere in fabbricati rurali) e i classici B&b che devono avere non più di cinque camere per i clienti con una capacità ricettiva massima di 15 posti letto e una stanza adibita a soggiorno. Inoltre il titolare deve abitare nella struttura.
La case vacanze, alla luce della riforma in cantiere, devono essere dotate di servizi igienici e cucina autonoma e possono essere affittati al medesimo ospite per non più di tre mesi consecutivi. La riforma prevede anche gli alloggi nautici diffusi: una struttura base a terra e barche da diporto (complete di mezzi di salvataggio e arredate) per pernottamento e viaggi. E poi ci sono i Boat&brekfast, equivalenti ai B&b nei centri abitati ma sistemati in barche da diporto: ogni titolare può adibirne a questo scopo massimo 4.
Il pallino di Fratelli d’Italia
La riforma che la Amata ha portato in giunta è una replica con qualche evoluzione del testo che Fratelli d’Italia cercò invano di far approvare nella scorsa legislatura. Era il 2021, il testo messo a punto dall’assessore Manlio Messina superò l’esame della giunta e ma rimase impantanato all’Ars. Messina e la Amata fanno parte della corrente Lollobrigida di FdI, che sulla gestione del turismo in varie Regioni ha scommesso da tempo.

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10 Commenti
fabio
04/11/2023 12:57
ogni anno, specialmente prima dell'estate, su canali web che giornali di inserzioni, si leggono migliaia di affitti di locazioni sia brevi che mensili, nelle località balneari sia in città che nei paesi della Sicilia che tutti conosciamo si leggono cifre di affitto di tutto rispetto, peccato che sono affitti tutti in nero, basterebbe visitare questi luoghi di villeggiatura e colpire questi evasori fiscali, volere e potere, è così in tutta Italia.
Lucia
04/11/2023 17:57
Io vivo al centro, e vi posso garantire che ormai è diventato più che normale per i turisti prendere un B&b che andare in albergo. Quindi più che giusto regolarizzare.
Nino
05/11/2023 01:17
Bene regolamentare gli alberghi o chi di mestiere lavora nel turismo, ma arrivare a regole e sanzioni a chi affitta una camera per poter campare mi sembra repressivo.
Gabriele
05/11/2023 02:58
Non è una regolamentazione, già esisteva, è invece un attacco sistematico (a completamento di quello già fatto dal Governo nazionale) alle realtà extralberghiere per favorire Ferderalberghi. Così non si fa altro che spingere ulteriormente i locatari al nero e gli alberghi (che già fanno affari d'oro) a prezzi sempre più alti. Il tempo è galantuomo e dimostrerà se ho ragione.
Pio Mazza
05/11/2023 10:19
Troppe pressioni su questo segmento, tasse, imposte e spese per un breve lasso di tempo di attività non fa che impoverire le persone che vi hanno investito. Se la pressione fosse esigua emergerebbe il sommerso. Guardate la vicina Malta.... Questo è il mio parere da consumatore obiettivo. Grazie
Paolo
05/11/2023 18:46
Un commerciante di abbigliamento per intraprendere questo tipo di attività ha chiuso il suo negozio. Pensa un po'... non facciamo i finti tonti. Mi dispiace che per la privacy non posso fare nomi.
Francis
05/11/2023 18:35
In Italia funziona così: appena la gente comincia a guadagnare qualche euro in qualcosa arrivano i politici e 'legalmente' chiedono il pizzo. Il settore era già stato regolamentato, tant'è vero che leggo nell'articolo che si erano registrate 20mila strutture prima sommerse... In realtà ogni scusa è buona per far arricchire le caste che li sovvenzionano, come quella assicurativa.... tanto per citarne una.
francesco
06/11/2023 12:12
La normativa c'è già. Le presenze vengono comunicate alla Questura e al Comune (a quello di Palermo trimestralmente). In più viene riscossa l'imposta di soggiorno, che viene versata al Comune, tranne per Airbnb che la versa direttamente al Comune con cui ha una convenzione. In più a gennaio di ogni anno il gestore che è agente contabile presenta al Comune il modello 21, relativo all'anno precedente. Viene presentata annualmente anche una dichiarazione all'Agenzia delle Entrate. E' evidente, quindi, che sono già previsti, da parte del gestore, numerosi adempimenti e che aggiungerne altri costituisce solo un appesantimento burocratico, assolutamente penalizzante. Si tende a dare un'immagine negativa degli affitti brevi, a cui si dedicano molti giovani, impossibiliati a trovare un'occupazione. Inoltre i redditi vengono tassati al lordo senza considerare i costi delle utenze. Dire infine che la colpa della mancanza di alloggi per gli studenti è delle strutture per turisti è un falso. Basterebbe fare un censimento delle case sfitte.
Carla Vinci
06/11/2023 18:57
Già da anni case iscritte al portale alloggiati web, dall anno scorso registrate con il CIR, introiti dichiarati in quanto le case appaiono sui portali per cui mi domando perché tasse più di quelle che già si pagano ? Chi lavora in nero L ha continuiamo a fare quest anno non avendo il CIR e neanche alloggiato web per cui lavorare sul territorio e lasciare stare chi già dichiara il tutto Basta tesse su tasse Si affitta spesso per coprire i costi dell IMu TARI TASi etc per cui rimane ben poco di cui gioire
Bruga
07/11/2023 09:59
Questa nuova norma appessantisce anzi vuole limitare certe strutture a favore di altre. Non fara altro che scoraggiare i turisti che saranno costretti ad andare in alberghi e simili con costi maggiori creando un danno a tutta la comunità. Parte di queste norme sono gia previste. Fate lavorare la gente che paga gia le tasse
Enzo
12/11/2023 00:24
Mi piacerebbe conoscere i motivi fondanti sulla cui base il legislatore ha previsto che un Affittacamere con 6 camere, gestito in forma imprenditoriale, può avere una capacità ricettiva fino ad un massimo di 14 posti letto (art. 15, comma 2) ed un B&B gestito in forma imprenditoriale con 5 camere può avere una capacità ricettiva fino ad un massimo di 20 posti letto (art. 18, comma 3). Sono sicuro che tale scelta, giudicata totalmente illogica e di dubbia Costituzionalità, se non adeguatamente corretta porterà ad un contenzioso senza fine.