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Lo sfruttamento commerciale del nome Mafia, Coldiretti scende in campo: «Noi lo diciamo da tempo»

«È una galleria degli orrori che colpisce il vero made in Italy», dice l'associazione. Un plauso alla Regione Siciliana, che ha vietato la vendita di souvenir con immagini riferite alla criminalità sui traghetti

«Basta al business milionario del Mafia sounding, con una galleria degli orrori che colpisce il vero made in Italy realizzato grazie all’impegno di centinaia di migliaia di imprenditori onesti che tutti i giorni lavorano per offrire prodotti di altissima qualità». Lo afferma Coldiretti che «plaude alla decisione della Regione Siciliana che ha vietato la vendita di souvenir con immagini riferite alla mafia sul traghetto Sicilia-Calabria, grazie alla segnalazione dell’artista Mario Incudine».

Da anni la Coldiretti denuncia questo fenomeno che mortifica un’intera Regione sottolineando come «al gravissimo danno di immagine del Mafia Marketing si aggiunge la beffa dello sfruttamento economico del made in Italy in una situazione in cui la contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari italiani solo nell’agroalimentare ha ormai superato i 120 miliardi di euro, quasi il doppio delle esportazioni, e che costa all’Italia trecentomila posti di lavoro. Sono danni economici e di immagine soprattutto nei mercati emergenti dove - conclude la Coldiretti - spesso il falso è più diffuso del vero e condiziona quindi negativamente le aspettative dei consumatori».

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