Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Granchio blu, dal ministero via libera alla pesca «straordinaria»

Accolta la richiesta dell’Alleanza delle cooperative

Il granchio blu da flagello a risorsa: non solo nuovo ingrediente a tavola ma ora anche protagonista di export oltreoceano. È partita la commercializzazione negli Stati Uniti del granchio blu pescato in Emilia-Romagna: è in viaggio verso la Florida, destinazione Miami, il primo container carico di oltre 15 tonnellate di crostacei semilavorati. Lo annuncia la Regione. I granchi sono stati pescati dalle imprese ittiche della Sacca di Goro, del territorio di Comacchio e nel Delta del Po, e potranno essere venduti nel Paese di cui è originaria - e molto richiesta dai consumatori - questa specie alloctona che tanti danni sta creando agli allevamenti di vongole e novellame, minando il delicato equilibrio ambientale dell'area del Delta. Regista dell'operazione la società di Rimini Mariscadoras, una start up tutta al femminile, nata nel 2021 e ideatrice del progetto 'Blueat - La Pescheria Sostenibile', per promuovere l'utilizzo alimentare e gastronomico delle specie aliene marine invasive, a partire appunto dal granchio blu, tra le più dannose attualmente presenti nel Mediterraneo, a causa della sua voracità e assenza di predatori naturali. Da qui l'accordo di collaborazione dell'azienda riminese con un'azienda di trasformazione di Mestre per la lavorazione e la trasformazione dei granchi in polpa e sughi, che stanno approdando sul mercato domestico ed estero. Soddisfatto Alessio Mammi, l'assessore emiliano-romagnolo all'Agricoltura e pesca, che però solleva i temi ancora irrisolti degli indennizzi per il settore e dello smaltimento del prodotto non adatto alla vendita. Su queste problematiche il 21 agosto se ne parlerà con pescatori e acquacoltori di Goro e Comacchio, assieme ai sindaci, per fare il punto della situazione. Una sintesi sarà affidata a un documento condiviso con Veneto e Friuli Venezia Giulia che sarà inviato al Governo. Oltre al filone gastronomico e commerciale, in Emilia-Romagna si esplorano anche le potenzialità nutraceutiche del granchio blu,

Per frenare l’emergenza granchio blu il Ministero dell’agricoltura accoglie la proposta dell’Alleanza Cooperative Pesca e Acquacoltura che prevede il rilascio di un’autorizzazione straordinaria per tre mesi all’uso di «nasse/cestelli e reti da posta fissa» entro la fascia 0,3 miglia dalla costa e, ove presenti, in prossimità della foce dei fiumi. È giunto in queste ore, fa sapere Alleanza Cooperative Pesca e Acquacoltura in una nota, l’atteso via libera da Roma all’impiego di attrezzi da pesca per tutti coloro che ne faranno richiesta al fine di intensificare al massimo la raccolta di granchio blu, il killer che sta mettendo in ginocchio l’economia di intere comunità di pescatori in tutta l’area Nord Adriatica.

«Esprimiamo ancora una volta apprezzamento per la prontezza degli uffici ministeriali che pure in pieno agosto seguono con attenzione e puntualità di interventi questa piaga terribile!», dichiara Paolo Tiozzo, co-presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane Pesca e Acquacoltura. L’autorizzazione sarà rilasciata a tutte le imprese di pesca e/o acquacoltura che ne faranno richiesta e, oltre a contribuire a tenere sotto controllo questa vera e propria invasione, servirà a fornire informazioni utili per mettere a punto ulteriori piani di contenimento di questo predatore. I due attrezzi da pesca - si legge nel provvedimento ministeriale firmato dal dirigente Giovanni D’Onofrio - devono essere utilizzati esclusivamente per la cattura del «granchio blu». Specie ittiche diverse dal «granchio blu», ove catturate, devono essere rigettate in mare e non possono in alcun caso essere sbarcate. L’autorizzazione presenta carattere di eccezionalità, è limitata a un periodo temporale di tre mesi e non costituisce titolo per il riconoscimento degli attrezzi sulla licenza, ove già non espressamente indicati. Proseguono infine gli approfondimenti con i servizi della Commissione europea per approntare un piano di intervento che sia in grado di rispondere alle attese delle oltre 4000 persone il cui futuro dipende esclusivamente dalla capacità del sistema di reagire con efficacia e tempestività ad un vero e proprio flagello.

Caricamento commenti

Commenta la notizia