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Schifani risponde sulle liste d'attesa della sanità: «Entro ottobre i nuovi manager»

Intervista a tutto campo al presidente della Regione. «Per i termovalorizzatori useremo fondi nostri e dell'Unione Europea»

Schifani con le altre autorità all'inaugurazione del pronto soccorso del Policlinico

«Se decideremo di confermare qualcuno dei manager uscenti, valuteremo anche l’entità delle liste d’attesa e le cause che le hanno determinate»: il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani anticipa che nella scelta dei nuovi vertici della sanità pubblica peserà il caso del ritardo nelle visite e negli interventi. E che i nuovi capi di Asp e ospedali avranno come obiettivo proprio l’azzeramento dei ritardi. Il presidente rivela anche che dopo il pressing di alcuni alleati verranno prese in considerazione pure le posizioni degli aspiranti manager finiti nel secondo elenco, quello dei semplicemente idonei che pesa in realtà molto meno del primo (in cui sono stati inseriti dalla commissione valutatrice i «maggiormente idonei»). Schifani parla mentre sta rientrando da Paternò, dove ha pranzato con Ignazio La Russa. Segnale del solido legame con Fratelli d’Italia.

Sta esplodendo il caso delle liste d’attesa negli ospedali pubblici. Che provvedimenti state prendendo?

«Stiamo facendo delle verifiche sull’effettiva attualità delle prenotazioni. Poi mi aspetto un abbattimento significativo, coinvolgendo i privati, che ci consenta di arrivare a tempi accettabili di attesa. Nel frattempo stiamo riformando il sistema delle prenotazioni. Questo era e rimane un mio obiettivo».

C’è stata una grande polemica, con Mpa e Fdi e Lega, sui criteri di scelta dei manager della sanità. Come si muoverà?

«Terremo conto di quanto deciso dalla commissione Salute dell’Ars. E cioè che anche i nomi nel secondo elenco sono da ritenere idonei. Entro ottobre faremo le nomine rispettando il principio della scelta dei migliori. Attingeremo da entrambi gli elenchi. Posto che anche il secondo è composto da idonei, ciò permette in casi particolari di provata capacità di scegliere soggetti diversi dai maggiormente idonei. Ma devono essere casi motivati in base a curriculum e destinazione».

A proposito di nomine. Alla guida della Commissione tecnico scientifica che valuta i progetti per i grandi investimenti ha scelto Gaetano Armao e ciò ha suscitato le proteste dell’opposizione.

«Non è una questione di potere. È corretta amministrazione. Della sua competenza amministrativa non si può dubitare, visto che è docente all’università di Palermo. Anche in questo settore mi aspetto una grande accelerazione, che deve partire dall’abbattimento dell’arretrato. In passato la Cts ha brillato per silenzio. In campagna elettorale il problema mi era stato segnalato da ordini e associazioni. Era un tappo allo sviluppo. Sono fiero di avere riformato questa commissione selezionando i componenti in base a titoli qualificanti».

C’è chi teme che accelerare significhi approvare anche progetti che mettono in pericolo l’ambiente.

«Non temo una deregulation proprio perché per la Cts ho scelto persone competenti».

Molti progetti su cui si pronuncerà la Cts riguardano il settore dei rifiuti. Che finora ha sprecato i fondi europei mentre si spendono decine di milioni per spedire l’immondizia all’estero. Come rimediare?

«A settembre il decreto Energia del ministro Pichetto conterrà la norma che mi assegna poteri speciali per realizzare i nostri termovalorizzatori. Avremo, a meno di un anno dal mio insediamento, una grande possibilità. La scommessa ora è non sprecare questa occasione. E abbiamo già deciso che per realizzare i due impianti utilizzeremo fondi nostri ed extra regionali. Non ricorreremo, come ipotizzato all’inizio, al project financing per evitare in futuro costi elevati per gli utenti. I termovalorizzatori le realizzerà la Regione».

Torniamo ai fondi europei. Un miliardo e 75 milioni stanno per essere restituiti a Bruxelles perché rimasti per 9 anni nei cassetti.

«Cercheremo di svuotare i cassetti. Sulla programmazione 2014/20 rischiavamo di perdere tutto. Ora invece attendiamo che l’Ue ci approvi il piano adottato per salvare il miliardo. Sono fiducioso, alla fine potremmo perdere “soltanto” alcune centinaia di milioni. Mentre molti li recupereremo finanziando gli incentivi a famiglie e imprese».

Nel frattempo è riesplosa la vertenza dei regionali che chiedono oltre agli aumenti la riclassificazione (cioè promozioni). Cosa risponde?

«È un tema che affronterò personalmente alla ripresa dei lavori. Come ho fatto per lo sblocco dei finanziamenti alla formazione professionale. Sulla riclassificazione i sindacati si rendano conto che, trattandosi di aspetto normativo in deroga al quadro nazionale, tutto dovrà essere concordato col governo centrale».

Col governo centrale lei ha annunciato un accordo per sbloccare i concorsi. A che punto è?

«Alcuni concorsi possono essere banditi entro fine anno: per quello degli agenti forestali allargheremo il numero di assunzioni in corso di espletamento. Negli altri settori attingeremo a graduatorie esistenti, se recenti. Poi faremo i concorsi veri e propri. L’intesa prevede che potremo fare fra 700 e 800 assunzioni».

A settembre l’Ars ripartirà dalla legge sulle Province?

«Sì, e le recenti dichiarazioni di Salvini confermano che si va nella nostra direzione. Abbiamo fatto bene a partire in anticipo. Mi rassicura il rispetto del programma concordato dalla maggioranza. In aula alla ripresa la riforma sarà definitivamente approvata per poi votare in primavera. Un obiettivo raggiunto».

Come valuta i rapporti nella sua maggioranza dopo i primi 9 mesi di governo? L’Mpa di Lombardo da qualche tempo è in posizione critica

«La maggioranza è abbastanza responsabile e coesa. Possono capitare piccole incomprensioni. Ma fa parte delle regole della democrazia, non esiste il pensiero unico. Ho un ottimo rapporto con Lombardo, è stato uno dei primi a uscire a favore della mia candidatura un anno fa. Risolveremo nella nuova programmazione il problema dei fondi europei per i rifiuti, gestiti dal loro assessorato, spostati sulle attività produttive».

E la Dc di Cuffaro sarà con Forza Italia alle Europee?

«Formalmente non è mai pervenuta una richiesta in questo senso. Inoltre un tema del genere non può sfuggire al confronto a livello nazionale. Forza Italia non ha preclusione ad aggregare le aree moderate. Siamo capofila del movimento dei moderati. Con Cuffaro io ho un rapporto forte e ventennale. Ma anche con Lombardo. Allo stesso modo è un onore lavorare con la Lega e Salvini, che sta facendo tanto per la Sicilia».

Nella foto Schifani con le altre autorità all'inaugurazione del pronto soccorso del Policlinico

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