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Caro voli, Ryanair all’attacco. Schifani gelido: prendete tanti soldi

La compagnia: 3 milioni di passeggeri in più ma cambi la legge. Il governatore: vogliono la libertà del mercato ma intascano i contributi dagli aeroporti

Conferenza stampa sul caro voli a Palazzo d'Orleans

Non c’è pace per le ali aperte sull’Isola: prima il costo dei viaggi alle stelle, poi il caos-aerei scatenato dall’incendio di Fontanarossa, adesso la polemica innescata dal decreto varato a Roma per calmierare il caro-voli, rinfocolata dall’ennesima stoccata dell’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson. Già, perché le misure contenute nella legge «Asset e Investimenti» vidimate in settimana dal Consiglio dei ministri e studiate per frenare (solo a certe condizioni) l’impennata degli algoritmi usati dalle compagnie aeree nella definizione dei prezzi, risultano evidentemente indigeste al vettore irlandese, che ieri, per voce del comandante in capo, ha lanciato un messaggio con retrogusto di minaccia: «Se queste nuove regole non verranno ritirate, saremo costretti a ridurre la nostra capacità dalla Sardegna e dalla Sicilia, il che significherà meno passeggeri a tariffe più elevate».

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