
Non c’è pace per le ali aperte sull’Isola: prima il costo dei viaggi alle stelle, poi il caos-aerei scatenato dall’incendio di Fontanarossa, adesso la polemica innescata dal decreto varato a Roma per calmierare il caro-voli, rinfocolata dall’ennesima stoccata dell’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson. Già, perché le misure contenute nella legge «Asset e Investimenti» vidimate in settimana dal Consiglio dei ministri e studiate per frenare (solo a certe condizioni) l’impennata degli algoritmi usati dalle compagnie aeree nella definizione dei prezzi, risultano evidentemente indigeste al vettore irlandese, che ieri, per voce del comandante in capo, ha lanciato un messaggio con retrogusto di minaccia: «Se queste nuove regole non verranno ritirate, saremo costretti a ridurre la nostra capacità dalla Sardegna e dalla Sicilia, il che significherà meno passeggeri a tariffe più elevate».
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3 Commenti
Vincenzo
12/08/2023 09:26
Il signor Wilson non ha capito o fa finta che le tariffe da loro applicate sono come l'estorsioni. Il problema purtroppo è di noi siciliani, al Nord i passeggeri si muovono tutti con i treni. La sua compagnia ma anche "ITA" è stata più volte sanzionata e condannata anche dall'Antitrust. Non è conveniente comportarsi da bulli.
Fix
12/08/2023 11:34
Non è cambiato nulla, propaganda da sempre! Sia per gli aerei, che per la navi, ci vuole la continuità territoriale, come avviene per la Sardegna! Solamente per i nativi delle Isole, bisogna fare biglietti a prezzo fisso con tariffe agevolate, indipendentemente dal periodo!
Francesco
12/08/2023 15:28
Vorrei consigliare Schifani a non fare la voce grossa con gli irlandesi che sono notoriamente gente che non scende a patti e rimane sulle sue pure ammettendo di avere torto. Ne sanno qualcosa gli inglesi.