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Pulizie nelle Asp e negli ospedali, annullata la maxi-gara in Sicilia

Il capo della Centrale acquisti Giovanni Di Leo revoca l’appalto all’origine di provvedimenti giudiziari, ma l’assessorato si dichiara contrario

Un ufficio della Regione annulla una maxi gara d’appalto da 205 milioni ma l’assessorato alla Sanità e l’Asp di Trapani chiedono di rivedere il provvedimento. È un corto circuito dagli effetti ancora imprevedibili quello nato dal decreto con cui il capo della Centrale acquisti, Giovanni Di Leo ha posto fine a una vicenda la cui scintilla è stata, tre anni fa, l’arresto di due manager della sanità.
La gara è quella da 227 milioni per assegnare per 4 anni il servizio di pulizia in Asp e ospedali. Bandita nel 2017 è stata assegnata in dieci lotti con un notevole risparmio visto che il conto finale è stato di 205 milioni. Il problema è che l’inchiesta Sorella Sanità, che ha portato all’arresto nel maggio del 2020 di Antonino Candela e Fabio Damiani, ha fatto emergere l’inquinamento della gara.
Prima degli arresti a vincere erano state la Pfe, la Euro&Promos e la Ferco. Dopo l’inchiesta le tre ditte sono state escluse e la Centrale acquisti ha fatto scorrere la graduatoria assegnando l’appalto alla Dussmann (4 lotti), alla Rekeep (altri quattro) e alla Rti Markas.

Ma una serie di ricorsi, prima a l Tar e poi al Cga, hanno messo in dubbio la validità di questa scelta. In particolare il Consiglio di Giustizia Amministrativa nel maggio scorso si era sbilanciato suggerendo di rifare tutto da capo.

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