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All'Ars l'intesa regge, approvata la manovra bis: accordo su ristori ai Comuni e fondi ai forestali

C'è pure la proroga per i commissari delle ex Province. L'assessore Falcone: superata la storica vertenza sui Pip. Critica l'opposizione: solo una scatola vuota, neppure un euro per la Sanità

Palazzo dei Normanni Ars

Il vertice di maggioranza di martedì notte ha permesso a Schifani di serrare le file degli alleati. E così oggi il governo ha viaggiato a ritmo spedito all'Ars incassando il via libera a 4 disegni di legge.

È passata soprattutto la Finanziaria bis, che la settimana scorsa era rimasta impigliata negli scontri sull'emendamento per garantire a Taormina e agli altri Comuni in cui si trovano parchi archeologici una parte degli incassi.
Ed è stato proprio grazie a un accordo su questa norma che la maggioranza ha superato l'ostruzionismo dell'opposizione. Il testo approvato – in estrema sintesi – destina ai Comuni il 15% dei biglietti venduti per gli eventi organizzati nei parchi archeologici. E consente anche agli stessi Comuni di disporre delle strutture 5 giorni all'anno per organizzare proprio eventi.

La ritrovata sintonia nel governo è plasticamente rappresentata da un comunicato congiunto di Renato Schifani con l'assessore all'Economia, Marco Falcone, che nei giorni scorsi era stato pesantemente criticato dal presidente per alcune scelte sia sulla prima che sulla seconda Finanziaria e proprio per il semaforo verde che aveva mostrato sull'emendamento invocato dal Comune di Taormina.

Schifani ha sottolineato che «la manovra approvata serve a dare serenità ai Comuni, a stanziare le risorse per i forestali, ad avviare la stabilizzazione degli ex Pip, ma anche a mettere ordine tra le società partecipate della Regione dismettendo i rami secchi. Un ringraziamento va al Parlamento tutto per avere trovato la migliore sintesi tra le varie norme».
Mentre Falcone ha aggiunto che «il voto dell'Ars porta con sé significativi obiettivi raggiunti dal governo Schifani. Avviamo oggi una manovra da oltre 250 milioni che mette in sicurezza i bilanci dei Comuni, grazie alla previsione da 115 milioni per il Fondo investimenti e ai 22 milioni che abbiamo destinato alle spese correnti. Accogliendo così le richieste dell'Anci. Certezza anche per il settore forestazione a cui destiniamo ben 74 milioni. Registriamo, inoltre, il superamento della storica vertenza sui Pip: la norma che abbiamo messo a punto avvia infatti la stabilizzazione di ben 1.166 lavoratori».

Il presidente e l'assessore hanno evidenziato anche altre norme approvate: «Proseguiamo il riordino amministrativo e istituzionale della Regione con la chiusura di Biosphera spa e Resais spa, partecipate da anni in liquidazione, in forza dell'intervento normativo approvato dall'Aula che appiana i contenziosi pendenti da tempo sulle due vecchie società da dismettere. Infine, vogliamo sottolineare i 10 milioni stanziati in favore dei Consorzi di bonifica di Agrigento e Siracusa, risorse che consentiranno il pagamento degli stipendi e la ripresa dei servizi, accanto a cinque milioni di euro che investiamo sulla continuità territoriale per i collegamenti fra Sicilia e resto del Paese».
Rinviate alla prossima settimana le altre norme in agenda, a cominciare da quelle che stanziano le risorse per sbloccare il contratto dei regionali. Brinda anche il presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno, artefice della mediazione con l'opposizione che ha portato all'approvazione della norma più difficile: «Avevo preso un impegno ed è stato rispettato».
Galvagno incassa anche, dopo quattro mesi di paralisi, il voto a 4 disegni di legge: oltre alla Finanziaria bis sono state approvate le norme per le farmacie rurali, quella che rinvia il voto per le Province prorogando per un anno i commissari e un'altra legge voto che passa ora al Parlamento nazionale.
Molto critica resta l'opposizione. Per il capogruppo dei grillini, Antonio De Luca: «La manovra è una scatola vuota o poco più. Quasi nulla che serva veramente ai siciliani e per la sanità ormai al collasso nemmeno un solo euro. Non potevamo che votare contro. A parte poche norme urgenti questo testo non contempla niente di veramente utile e importante per i siciliani, non è degno nemmeno di essere chiamato legge. Non si parla di sanità, di liste d'attesa, di povertà, di dissesto idrogeologico. Non si parla di nulla, come nulla finora ha fatto il governo che lo ha partorito. Per quanto riguarda la sanità ormai al collasso e bocciata in questi giorni dal Ministero della Salute, Agenas e Crea, vorremmo capire quando questo esecutivo deciderà di muovere un dito. Intanto a muoversi in cerca di cure adeguate in altre regioni solo i siciliani e, onestamente, non ci sentiamo di dargli torto. Altre norme che invece i siciliani aspettavamo e che noi avevamo proposto con nostri emendamenti sono rimaste vergognosamente fuori dalla legge, una su tutte quella sui ristori ai privati e alle imprese colpite dalle alluvioni di dicembre».

«Ad otto mesi dall’inizio della legislatura il Governo regionale si limita all’ordinaria amministrazione varando misure tampone che rivelano la totale assenza di una visione di sviluppo e rilancio dell’economia dell’isola.
Il presidente della Regione vanta il raggiungimento di significativi obiettivi, ma di fatto la manovra correttiva appena approvata non va oltre agli interventi per la messa in sicurezza dei bilanci dei Comuni, forestali, Pip e partecipate. Delle riforme e delle mirabolanti promesse annunciate dal presidente Schifani ai siciliani durante la campagna elettorale nemmeno l’ombra».
Così Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars commenta l’approvazione da parte dell’Assemblea del «Collegato bis».

 

 

 

 

 

 

 

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