«La condizione di insularità grava sulla Sicilia per oltre 6 miliardi di euro all’anno, il che comporta che ogni siciliano subisce un onere occulto di circa 1.200 euro per compensare il divario con il resto della penisola che la marginalità insulare impone». Lo afferma in una nota il presidente della Regione Renato Schifani, commentando la quantificazione della Regione, che si è avvalsa delle Università siciliane e di Prometeia, sui costi dell’insularità e che adesso è stata riconosciuta all’unanimità dalla Commissione paritetica, dopo il confronto con gli organismi dello Stato e trasmessa al ministero dell’Economia.
Questi oneri - aggiunge la nota - vanno progressivamente compensati dallo Stato per far fronte al divario e alla marginalità insulare attraverso i meccanismi della continuità territoriale, della fiscalità di sviluppo e della perequazione infrastrutturale. Il ponte sullo Stretto, i cui tempi di realizzazione non sono brevissimi, è già un primo e importante passo in avanti, ma attenuerà soltanto gli effetti dell’insularità, non potrà azzerarli. Permangono integri, pertanto, i compiti dello Stato e delle aziende nazionali di promuovere le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi che da questa derivano (art.119 Cost.).
«Il regionalismo differenziato che ha iniziato l’iter approvativo - ha continuato Schifani - per essere un’opportunità anche per il Sud della Nazione deve pienamente riconoscere i livelli essenziali delle prestazioni (Lep), ossia i meccanismi che garantiscono l’eguaglianza sostanziale tra i cittadini. Su questo saremo vigili e intransigenti. Abbiamo già ottenuto che sui Lep si pronunci il Parlamento e che sia rispettata la precondizione del regionalismo differenziato: il pieno e preventivo riconoscimento dell’insularità attraverso le misure di perequazione e compensazione. Si tratta di un fondamentale diritto dei siciliani che intendiamo difendere sino in fondo - ha poi concluso il presidente della Regione - ma anche è una precondizione posta dalla stessa Costituzione la quale prevede che l’attuazione del regionalismo differenziato avvenga nel rispetto delle previsioni dell’art. 119 Cost. e, quindi, del pieno rispetto del diritto costituzionale dell’insularità».
“Le ultime dichiarazioni del presidente Schifani sull’Autonomia differenziata confermano le nostre preoccupazioni. E nulla cambia mutando etichetta alla riforma Calderoli, parlando di Regionalità differenziata - affermano i segretari generali di Cgil e Uil Sicilia, Alfio Mannino e Luisella Lionti - . Sappiamo, per ammissione dello stesso presidente, quanto sia alto per la Sicilia il costo dell’insularità e quanto poco sia stato fatto dallo Stato per colmare questo gap. Scopriamo, inoltre, quanto lo stesso presidente sia preoccupato dalla nebbia che circonda i Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, tanto da dover precisare che sarà vigile e intransigente sui meccanismi di garanzia dell’eguaglianza sostanziale tra i cittadini. Ma davvero, presidente, non intende rispondere alla richiesta che le viene fatta da migliaia di siciliani attraverso la nostra petizione e ritirare, quindi, la sua adesione alla riforma?”
Caricamento commenti
Commenta la notizia