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I gap di Sicilia e Sardegna: nasce l'osservatorio sull'insularità, protagoniste le università

L'Università di Palermo

Nasce l’osservatorio Sardegna-Sicilia, che segna una tappa fondamentale per monitorare l’attuazione del principio di insularità, a partire dal disegno di legge sul regionalismo differenziato. A presentare il Comitato promotore del nuovo organismo di controllo, a Roma, sono stati Michele Cossa, del Comitato promotore per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, Gaetano Armao, Università di Palermo, presidente dall’Associazione per l’insularità, Giannina Usai, segretario regionale Ancim (Associazione nazionale dei Comuni delle isole minori), oltre ad alcuni parlamentari eletti in Sicilia e Sardegna, sindaci delle isole minori e ai rappresentanti delle organizzazioni di categoria.

L’osservatorio congiunto tra le due Isole, che vedrà come protagoniste gli atenei di Palermo, Cagliari e Sassari e le organizzazioni di categoria a livello regionale e nazionale, avrà il compito di verificare, analizzare, fotografare passo dopo passo il percorso avviato con la riforma costituzionale. Un lavoro prezioso anche per elaborare proposte concrete da sottoporre ai governi regionali e al governo nazionale.

«Inizia una nuova fase di lavoro - spiega Michele Cossa - che vede impegnate in prima linea le due Isole maggiori con l’obiettivo di dare concretezza al principio di insularità. Per la prima volta Sardegna e Sicilia si muovono insieme e, pur partendo da condizioni differenti, puntano a perseguire un obiettivo comune». A livello nazionale, è il ragionamento che ha portato all’intesa presentata oggi a Roma, non vi è ancora piena consapevolezza non solo della portata ma nemmeno della stessa esistenza del principio di insularità. «Le politiche per l'insularità - prosegue Cossa - devono invece diventare un fatto sostanziale, che dia concretezza all’impegno sancito dalla Costituzione. Per questo motivo stiamo lavorando alla creazione di un osservatorio giuridico economico che svolga un ruolo di stimolo e di verifica sulle politiche nazionali - evidenzia il consigliere regionale sardo - sui temi che attengono al gap insulare, primi fra tutti la continuità territoriale, la perequazione infrastrutturale, il sostegno alla competitività (fiscalità di sviluppo), le azioni specifiche dell’Unione europea per le isole, l’energia digitale».

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