
Gianfranco Fini sferza la destra a fare uno scatto di reni e superare le ambiguità sul fascismo. Lo fa alla vigilia di un 25 Aprile che si annuncia spaccato come una mela tra le tradizionali cerimonie antifasciste in ricordo della Liberazione ed innovative trasferte per omaggiare invece le vittime del comunismo.
Il fondatore di Alleanza Nazionale affronta il cuore del problema, chiamando in causa la premier e leader di Fratelli d’Italia: «Giorgia Meloni dica, perché so che ne è convinta, che libertà, uguaglianza sono valori democratici, sono della Costituzione, sono valori antifascisti: non capisco la ritrosia a pronunciare questo aggettivo. La capisco, ma non la giustifico», premette. Per poi lanciare un invito a superare questa fase divisiva ed archiviare una tema che continua ad essere una zavorra per una destra compiutamente europea: «Spero che Giorgia Meloni colga questa occasione per dire senza ambiguità e reticenze che la destra italiana i conti con il fascismo li ha fatti fino in fondo quando è nata An».
Fratelli d’Italia sceglie di non commentare le parole di Fini che peraltro, si ricorda, si rispetta ma non c'entra con il partito. Se l’ex ministro degli Esteri della svolta di Fiuggi chiede di chiudere una fase divisiva, la realtà è ben diversa: la festa della Liberazione sarà plasticamente di contrapposizione. Basta prendere ad esempio le diverse destinazioni scelte dalle prime due cariche dello Stato per scorgere due universi politici che corrono paralleli senza mai incontrarsi: Sergio Mattarella sarà a Cuneo, a Borgo San Dalmazzo e a Boves, luoghi simbolo della Resistenza e di un terribile eccidio nazista. Il presidente del Senato Ignazio La Russa invece volerà oltreconfine, a Praga, per omaggiare la figura di Jan Palach, il giovane cecoslovacco diventato simbolo dell’anti-comunismo perché il 16 gennaio 1969 si suicidò dandosi fuoco proprio in piazza San Venceslao, dove La Russa depositerà una corona.
Poco cambia in effetti che prima di tutto ciò Mattarella, La Russa e Meloni si troveranno insieme all’Altare della Patria, perché le differenze si registreranno anche sulle parole ed i silenzi. Il capo dello Stato a Cuneo terrà un discorso importante ed è certo che non ci saranno omissioni sugli orrori del nazismo e le colpe del fascismo. All’Altare della Patria ci sarà anche Lorenzo Fontana. Il presidente della Camera si è oggi smarcato dai reparti più negazionisti della maggioranza, spiegando che «la Liberazione è stata il fondamento di questo Paese come lo abbiamo oggi». «Mi sento pienamente antifascista, pur non venendo da una storia di sinistra» e, ha aggiunto, «mi pare quasi banale dire che si può essere antifascisti senza essere comunisti o comunque di sinistra». Insomma, è la sua sintesi, «il fascismo è totalitarismo che vuole omologare, io amo le diversità e le identità».
Da Palazzo Chigi si osserva e non si commenta, ma è chiaro il tentativo di non far alzare ulteriormente i toni in questo 25 Aprile che è il primo dalla nascita del governo di centrodestra. Non è quindi facile disegnare la cartina delle apparizioni e delle assenze: comunque Adolfo Urso, ministro delle Imprese di Fratelli d’Italia, sarà a Porta San Paolo con la comunità ebraica di Roma. Il ministro della Difesa Guido Crosetto sarà con Mattarella a Cuneo. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parteciperà alla commemorazione ufficiali a Treviso. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi sceglie l’anti-mafia e parteciperà in Sicilia alla manifestazione «Memoria Nostra», in programma a Castelvetrano, il paese del boss Matteo Messina Denaro catturato lo scorso 16 gennaio, con in carica il governo Meloni.
Matteo Salvini ha spiegato che celebrerà «lavorando» ed infatti nella sua agenda compaiono diversi appuntamenti locali nella sua Lombardia che non sembrano legati alla festa della Liberazione. Più classiche ovviamente le scelte delle opposizioni: la segretaria del Pd Elly Schlein sarà alla manifestazione a Milano, il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, sarà in via Tasso a Roma, al museo storico della Liberazione. Il leader di Azione Carlo Calenda sarà al corteo Anpi di Roma.
Persone:
13 Commenti
Juventus
23/04/2023 21:47
C'è più destra in fini che nel governo attuale
Caterina
24/04/2023 07:14
Non è così, Fini aveva fatto un cammino per tirare fuori la vecchia destra sociale dal suo passato, invece Meloni e i suoi con FDI sono tornati indietro, anche se la maggior parte degli elettori non lo hanno compreso, puntando tutto sulla novità di una leader donna.
Marco
24/04/2023 01:17
Son fascisti nel DNA.
Pensierolibero
24/04/2023 03:50
Dica la destra che ha chiuso con il fascismo, facciano altrettanto i post-comunisti del PD ad avere il coraggio di votare in parlamento contro tutti i totalitarismi e a non astenersi e dica fini che ha chiuso con la politica a prescindere che per lui non può esserci posto nell'attuale contesto storico e almeno finché berlusconi sarà in vita.
Caterina
24/04/2023 09:55
Caro signor Pensiero libero, la differenza sta nel fatto che in Italia non c'è mai stata una dittatura comunista, ma un ventennio fascista che ha portato l'Italia nel baratro di una guerra di aggressione senza motivo. A parte la violenza del regime che per 20 anni ha occultato diritti e libertà con metodi criminali, violenza che è stato l'elemento fondante del regime di Mussolini. Lo stalinismo in Unione Sovietica è stato un'aberrazione dell'ideale comunista. Il PD è un partito composito (non postcomunista) formato dalle tre anime socialdemocratica, cattolica e ambientalista. Il partito di Meloni è tornato indietro nel tempo, preferendo la propaganda (su temi non fondamentali ma divisivi) all'azione.
Bah
24/04/2023 05:48
Contano i fatti e non le parole e la mentalità dell'estrema destra è sempre quella, nostalgica e poco democratica, con scarsa attenzione alla legalità. Il pericolo è che parte della magistratura sembra coccolare i nuovi padroni, mettendo così a rischio la propria indipendenza e i diritti conquistati dalle persone, dai lavoratori e dalle lavoratrici.
renzo
24/04/2023 14:41
... mentre altra parte della magistratura persevera nel coccolarsi i padroni di sempre aggrappatissima ai privilegi ottenuti.
Lino
24/04/2023 15:17
Per Bha, forse le manca qualche passaggio come quello Dell articolo 18 non credo che in quel periodo governasse la destra.
Giuseppe
24/04/2023 06:47
Ancora con questo fascismo che il 99,9% degli italiani,che sono andati o vanno a scuola,lo conosce tramite i libri di storia.Basta,ci sono altre emergenze!!
silo
24/04/2023 10:25
Di fatti con questo modo di parla politica persero le elezioni.
GIOVE
24/04/2023 07:58
Costui ha dichiarato di avere chiuso con la politica? Se lo ha fatto, perché viene intervistato. Sarà ricordato come colui che stava distruggendo un partito portandolo minimi storici. Maestro perché vuole insegnare ad altri quello che lei non ha saputo fare
Augusto Marinelli
24/04/2023 08:54
Inutile girarci intorno. La divisione sul "25 aprile" rimane tra chi continua a nutrire nostalgia nei confronti del fascismo alleato del regime hitleriano e chi ritiene che l'averlo sconfitto abbia costituito l'inizio di un cammino verso una società migliore. Quanto alla "pacificazione" tra le due parti della quale si vocifera, ricordo cheprovvide Togliatti con l'amnistia (decreto 22-6-1946, n. 4) grazie alla quale fascisti responsabili di delitti efferati se la cavarono al massimo con pochissimi anni di galera.
Caterina
24/04/2023 09:52
Caro Giuseppe, io invece conservo nella memoria i ricordi di quel tempo raccontati da mio padre, che oggi non vive più. E li racconto ai miei familiari. Si svegli e non si adegui al nullapensiero, come oggi va tanto di moda. Ovviamente con la mente rivolta al futuro.
Giovanni
24/04/2023 12:40
la Presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni e il presidente del Senato on. La Russa hanno giurato fedelta' alla Repubblica e di osservare la Costituzione e pertanto il Loro operato DEVE essere conforme alla OSSERVANZA della Costituzione e dei valori etici e morali che Essa sussume. La Costituzione e' la fonte valoriale antifascista per eccellenza e di tutte le tirannie che annientano la vita civile e democratica. La Costituzione e' la fonte valoriale di conciliazione, e di identificazione di TUTTI gli Italiani, Essa non permette rigurgiti totalitari di nessun tipo. La Costituzione e' la pietra tombale su uno dei periodi piu' bui e nefasti della nostra storia. Il 25 Aprile e' la festa di tutti gli italiani alla luce della Costituzione, del Tricolore, dell'Inno Nazionale.
Francesco
24/04/2023 18:38
Riguardo al troppo facile giudizio espresso ti consiglio di approfondire meglio lo studio della storia relativamente al periodo compreso tra l'8 settembre 1943 ed il 25 aprile 1945 e mi riferisco alla Repubblica Sociale Italiana ed alla sanguinosa guerra civile nel nord Italia.
Giovanni
24/04/2023 20:50
La Costituzione è entrata in vigore il primo gennaio del 1948. Tutto ciò che è accaduto in Sua assenza negli anni antecedenti è distruzione e morte. Mai più.
Nino
24/04/2023 13:40
Le destre avanzano ovunque Prima la Svezia che dopo 100 anni svolta a destra poi l'Italia e ultima la Finlandia. Nel nostro paese oltre ad aver stravinto a livello nazionale (la Meloni da sola è al 30%) la destra governa 15 regioni su 20. Cosa rimane alle sinistre e a tutti quei media che militano e che fanno politica faziosa nei loro programmi in prima serata? Gridare al fascismo. Gruber Formigli Annunziata Floris Berlinguer (solo per citarne alcuni) non fanno altro che attaccare chi ha democraticamente vinto le elezioni., Non si rassegnano al volere del popolo quando il popolo vota a destra. Se invece avesse votato a sinistra allora il popolo aveva scelto bene. Per 5 anni sarete opposizione . Poi ne riparliamo ma intanto continuate a gridare alla luna.....
Ettore2
24/04/2023 18:00
Tutto quello che vuoi, ma: il fascismo è morto, la costituzione è antifascista, hai la libertà grazie alla persone che hanno combattuto il fascismo. Tutto questo al 100% anche se la destra governerà anche oltre 5 anni.
Francesco
24/04/2023 14:55
Quando Silvio Berlusconi capo del governo si espresse allora nei confronti di Gianfranco Fini venne preso per pazzo e demente tranne ovviamente che dalla sinistra che pur di andare contro il suo governo aveva idealmente arruolato Fini fra le sue fila. Dopo tanti anni ci sarebbe da rivalutare quel parere del saggio Silvio e riconoscere che anche quella volta aveva avuto ragione........
NANDO O GAZZOLO
24/04/2023 14:57
Ancora esiste Fini?
Pensierolibero
25/04/2023 07:17
Segnalo alla gentile Sig.ra Caterina che ho scritto " i post comunisti del PD" atteso che una delle anime del PD affonda le radici nel partito comunista che dopo lungo travaglio ha rotto i ponti col PCUS, e quindi conserva quello che Ella definisce " ideale" cioè il comunismo. Quanto alla destra odierna rappresentata dalla premier Meloni e alla Sua rappresentazione dei passi indietro rispetto al passato ritengo che si commenti da sé lasciando in ogni caso e a prescindere a chi legge ogni consequenziale conclusione. Per me solo illazioni.