Ora c’è un piano. Che rimette in partita quasi tutti i precari Covid che hanno perso il contratto a fine febbraio e apre una trattativa fra Regione e sindacati dopo settimane di proteste. È un piano che prevede di stabilizzare medici, infermieri e amministrativi indicando un percorso che passa da bandi di Asp e ospedali che assegneranno vari livelli di priorità per chi ha lavorato durante la pandemia. L’assessore Giovanna Volo prova a così ad aprire un varco in uno dei fronti aperti che stanno facendo della sanità un campo minato: l’altro è il finanziamento dei laboratori di analisi e degli specialisti convenzionati. La Volo ha convocato i sindacati dopo che il presidente della Regione Renato Schifani e il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno si erano incontrati concordando di ricercare una soluzione. La bozza che l’assessore ha sottoposto ai sindacati parte da un presupposto: concordare un percorso di stabilizzazione per «il personale dirigenziale e non dirigenziale, sanitario, sociosanitario e amministrativo reclutato dagli enti del servizio sanitario anche con contratti di lavoro flessibile e anche qualora non più in servizio». Non si parla quindi dei tecnici (circa 2 mila). Per accedere alla stabilizzazione i precari dovranno aver maturato entro il 31 dicembre 2024 almeno 18 mesi di servizio anche non continuativi: e di questi almeno 6 mesi devono essere stati svolti fra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022. Le stabilizzazioni avverranno coprendo i posti liberi in base ai piani triennali di fabbisogno, che la Volo chiede ai manager di aggiornare subito. Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Giacinto Pipitone