"Non ho ereditato un fardello, ma un’eredità storicamente significativa e radicata nel territorio, un patrimonio che ci ha offerto Berlusconi e che deve essere tutelato da ognuno di noi. Chiunque guidi la macchina, credo che sia una grande opportunità. Bisogna far sì che Forza Italia sia un partito aperto, che possa essere visto come il contenitore che è sempre stato: la casa dei moderati, dei liberali. Oggi FI può rivendicare il ruolo di partito moderato e centrista, dove possano convergere tante anime e intelligenze". Da poco nominato direttamente da Silvio Berlusconi come nuovo coordinatore regionale siciliano di Forza Italia, Marcello Caruso, intervistato dall’Agenzia di Stampa Italpress, ha commentato così i suoi primi giorni alla guida degli Azzurri in Sicilia. Un’eredità non facile, quella lasciata dal suo predecessore Gianfranco Micciché, fattosi da parte non senza polemiche. "Ormai è il momento di abbandonare i toni negativi, questo modo di porsi ci allontana dalla politica. Rivendico il valore della moderazione. Ognuno deve potere esprimere il proprio pensiero senza dare giudizi negativi sugli altri. Non guaderei più al passato, ma Forza talia ha bisogno di guadare avanti - ha detto ancora Caruso -. Non ho avuto mai alcun problema con il vecchio coordinatore, che rappresenta un grande patrimonio al servizio del partito. Nei prossimi giorni è nelle mie intenzioni cercare di raggiungere Micciché, per avere consigli e indirizzi. Sarei uno stolto e irriverente non tenere conto di quello che è stato fatto in tanti anni".
Intanto però, ci sono state delle dimissioni, a cominciare da quella di Andrea Mineo, coordinatore di Palermo. "Chi arriva non fa liste di proscrizione, ascolta i territori, verifica le realtà e continua a mantenere rapporti - dice ancora il coordinatore azzurro -. Se serve dare nuova linfa, nuova vitalità, daremo vita a un cambio, ma non in senso punitivo. Sono arrivato da pochi giorni e sto ascoltando tutti i coordinatori provinciali e cittadini delle realtà più significative e soprattutto di quelle che il 28 maggio andranno al voto. Avverranno dei normali avvicendamenti, ripeto, non punitivi ma finalizzati a rendere più funzionale il partito". "Va fatto un confronto franco anche nei prossimi giorni - aggiunge -. Su Palermo ho accolto le dimissioni del coordinatore cittadino, che le ha presentate anche per non sovrapporre le due cariche, con quella di assessore comunale. Ho già avviato un confronto con consiglieri e deputati per trovare il nome più rispondente alle nostre esigenze".
Per quanto riguarda le Amministrative di Catania, La Lega ha rotto gli indugi e candiderà Valeria Sudano. Lo strappo sembra essersi consumato. Fdi è ancora indecisa tra Razza e Parisi. Forza Italia da che parte sta? "Forza Italia aveva raccomandato, nel primo vertice di maggioranza, il valore assoluto della coesione e del rispetto degli equilibri. Abbiamo ribadito ai nostri alleati, con tono diverso e non certamente minatorio, che non è consentito ad alcuno di intraprendere strade che siano in versioni diverse rispetto a quello che era stato detto due giorni fa al tavolo - risponde -. Ci sono state fughe in avanti che non credo facciano bene né alla politica né a coloro che le intraprendono. Forza Italia rivendicherà la possibilità dello stare insieme ma non si metterà mai nelle condizioni di avere tirata la giacca né dall’uno né dall’altro dei due contendenti. Coloro che hanno aperto la partita su Catania sono due forze che hanno un ruolo di responsabilità e primario sulla politica nazionale e regionale. Credo che il loro senso di responsabilità debba portarli a ponderare bene prima di fare delle azioni che potrebbero creare problemi alla coalizione. È inutile dire infatti che Catania è un test di valenza nazionale, è un test importante sia per il governo regionale che per quello nazionale. Dico a chiare lettere che il presidente Schifani, espressione del nostro partito, fino a oggi è stato il garante assoluto della tenuta della maggioranza e credo che questo atteggiamento non possa essere messo alla mercé di chi pensa che in altri luoghi e in altri livelli della politica tutto questo possa essere vanificato".
Sembrerebbe un messaggio alla Lega, ma Caruso nega: "No, lo mando a tutti. Perché anche Fratelli d’Italia deve fare chiarezza al proprio interno per poter dare elementi utili di valutazione. Se FDI ritiene di avanzare una candidatua deve poter farlo, individuando però un solo soggetto da proporre al tavolo, affinché le contraddizioni possano venir fuor e alla fine le valutazioni in maniera compiuta. Auspico che da parte dei due partiti ci possano essere atteggi che non ci facciano dividere, FI rivendica il ruolo di centralità".
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