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Verso un anticipo delle amministrative in Sicilia, Meloni apre la via a Schifani

Renato Schifani e Giorgia Meloni

Il consiglio dei ministri apre la via al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani,  che vuole anticipare il voto nei comuni dell’Isola. Stasera il governo Meloni ha deciso che le prossime elezioni amministrative per il rinnovo di sindaci e consigli comunali in Italia si terranno il 14 e 15 maggio. Prende corpo, quindi, l’ipotesi, di anticipare di due settimane le amministrative in Sicilia per ora fissate per il 28 e 29 maggio. «Attendo di avere certezza della data che sceglierà il governo nazionale, poi porterò in giunta la proposta di allineare la Sicilia al resto del Paese», ha detto ieri Schifani al Giornale di Sicilia  rompendo gli indugi a conferma che il governo regionale sta per correggere la data delle elezioni, già fissata per il 28 e il 29 maggio, portandola al 14 e 15.
Il presidente ci rifletteva da giorni: «È un fatto di immagine. Se Roma punta su una data vicina alla nostra non vedo perché noi dovremmo distinguerci. La spesa sarebbe invariata».

Concordi anche gli alleati. «La Dc è convinta che le imminenti elezioni amministrative in Sicilia, che vedono coinvolti diversi Comuni, debbano avvenire in concomitanza con quelle nel resto d’Italia», dichiara il commissario regionale della Dc, Totò Cuffaro. «Votando tutti negli stessi giorni offriremmo una omogeneità tra le città, in elezioni già difficilissime in partenza. Anticipare di due settimane, ad esempio, non cambierebbe la situazione in Sicilia dove già si è in piena campagna elettorale e le liste sono prossime alla definizione. E’ importante, in questo periodo storico, non correre in ordine sparso, soprattutto per non disorientare gli elettori e scongiurare, in tutti i modi possibili, l’astensionismo nelle varie città».

D'accordo Marianna Caronia, capogruppo della Lega all’Ars: "In Sicilia le elezioni amministrative per il rinnovo di 129 Comuni si svolgano nelle stesse date in cui gli elettori verranno chiamati alle urne nel resto del Paese. Che si torni a votare in due giorni è già un fatto positivo ma per uniformare il dato elettorale e per consentire una maggiore partecipazione è utile che in Sicilia gli elettori si esprimano nelle stesse date che a breve fisserà il governo nazionale".

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