E ora tutti vogliono l'aumento di stipendio, almeno sotto forma di adeguamento Istat.
L'incremento da 900 euro lordi al mese che si sono concessi i deputati all'Ars ha scatenato una corsa a chiedere altrettanto. Si sono fatti avanti i portaborse del Parlamento e in via indiretta anche i consiglieri comunali.
L'aumento in busta paga per i deputati è frutto dell'adeguamento all'indice Istat che misura il costo della vita in base all'inflazione: vale circa il 10% del vecchio stipendio. Alle casse pubbliche costerà 750 mila euro all'anno. Lo stesso adeguamento è stato però negato ai dipendenti regionali, il cui budget stanziato in Finanziaria è sufficiente solo a concedere l'una tantum dell'1,5%, pari a circa 60 euro al mese.
Negli uffici della Regione in tanti hanno già fatto i conti e lo stesso hanno fatto i dipendenti dei gruppi parlamentari all'Ars: si tratta di una ottantina di persone assunte dai partiti pescando da un elenco che viene definito degli “stabilizzati”. Cioè precari che hanno la priorità all'inizio di ogni legislatura al rinnovo del contratto.
Per questi dipendenti, in base a una legge regionale del 2015, l'Assemblea regionale siciliana destina ai gruppi parlamentari un contributo fino a un massimo di 58.571,44 euro ciascuno, importo che varia a seconda dell'inquadramento contrattuale. Per gli "stabilizzati" non c'è stato alcun adeguamento Istat negli ultimi 8 anni e il tema non è stato mai affrontato in modo ufficiale. Avendo i contratti "bloccati" per questi dipendenti, buona parte con ruoli fondamentali per il buon funzionamento dei gruppi, è impossibile percepire aumenti se non per legge. L'eventuale estensione anche a questo personale della rivalutazione dell'indice legato al costo della vita, comporterebbe per quest'anno una spesa di 350 mila euro.
Di fronte a queste polemiche due deputati del Pd hanno annunciato di rinunciare spontaneamente agli aumenti. Il primo è stato – martedì - il ragusano Nello Dipasquale. Il secondo, oggi, l'etneo Giovanni Burtone.
Va detto che nelle stesse ore in cui veniva deciso l'aumento per i deputati l'Ars ha varato quello per i sindaci, che generalmente vedono raddoppiato il compenso. E subito a farsi sentire sono stati i consiglieri comunali, esclusi dagli incrementi. Un disegno di legge presentato ieri all'Ars prevede il “terzo mandato per i sindaci nei Comuni sotto i 15mila abitanti e l'aumento dei gettoni per i consiglieri comunali parametrato ai compensi degli amministratori aumentati la settimana scorsa”. E ancora la proposta prevede pure “l'elezione del revisori dei conti in Consiglio comunale (non più col sorteggio) col vincolo di un massimo di quattro incarichi”. Il testo è stato depositato in commissione Affari istituzionali dell'Assemblea regionale siciliana, presieduta da Ignazio Abbate (Dc).
Caricamento commenti
Commenta la notizia