Un taglio del 10%, immediato, a quasi tutte le principali voci di spesa della Finanziaria. Una lettera del commissario dello Stato Ignazio Portelli, recapitata ieri all’Ars, ha imposto un giro di vite a governo e Parlamento proprio quando la manovra aveva iniziato a vedere il traguardo.
Ad annunciare il “fermate le macchine” è stato in aula l’assessore all’Economia Marco Falcone, illustrando la lettera del prefetto Portelli. In estrema sintesi, il commissario dello Stato chiede di rispettare una clausola del recente accordo fra Stato e Regione, quello che ha portato alla norma Salva Sicilia che permette di spalmare in 10 anni invece che in 3 il maxi disavanzo contestato a dicembre dalla Corte dei Conti. In quell’accordo alla Sicilia viene chiesto di tagliare tutte le spese correnti del 3%.
La maggior parte delle spese sono state autorizzate con l’approvazione del bilancio, qualche giorno fa, e con le prime misure della Finanziaria. Dunque bisognerebbe ripartire da capo. Ma la proposta dell’assessore all’Economia è di prevedere su tutte le principali voci di spesa ancora da approvare un taglio lineare del 10% (che mediamente porterebbe al 3% di tutte le voci di uscita della Regione). Falcone ha fatto presente che le voci legate a stipendi e categorie deboli verrebbero esentate dal taglio.
Ma di fronte alla comunicazione dell’assessore i lavori della Finanziaria si sono subito bloccati.
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