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Mattarella nel messaggio di fine anno: «Pagare le tasse serve a far funzionare l'Italia»

Dalla reazione alla pandemia all'ingresso a Palazzo Chigi di una donna premier, dal dramma degli incidenti stradali alla salvaguardia del Pianeta: nel discorso del capo dello Stato un'analisi a 360 gradi della situazione nel Paese e nel mondo

Il presidente Sergio Mattarella durante il messaggio di fine anno agli italiani

«La Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l'Italia e quindi al bene comune». È uno dei passaggi cardine del messaggio di fine anno agli italiani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La risposta al Covid

Il capo dello Stato ha tracciato un quadro della situazione attuale del Paese, senza dimenticare gli scenari internazionali. E senza trascurare la pandemia che per due anni ha tenuto in ostaggio il Paese e il mondo intero. «Dal Covid - purtroppo non ancora sconfitto definitivamente - abbiamo tratto insegnamenti da non dimenticare», dice Mattarella. «Abbiamo compreso - aggiunge - che la scienza, le istituzioni civili, la solidarietà concreta sono risorse preziose di una comunità, e tanto più sono efficaci quanto più sono capaci di integrarsi, di sostenersi a vicenda. Quanto più producono fiducia e responsabilità nelle persone».

Il Paese, ad ogni modo, ha saputo superare le avversità. «La nostra capacità di reagire alla crisi generata dalla pandemia - sottolinea il presidente - è dimostrata dall’importante crescita economica che si è avuta nel 2021 e nel 2022». E «le nostre imprese, a ogni livello, sono state in grado, appena possibile, di ripartire con slancio: hanno avuto la forza di reagire e, spesso, di rinnovarsi. Le esportazioni dei nostri prodotti hanno tenuto e sono anzi aumentate». Proprio grazie a queste doti di resilienza dimostrate dal Paese è necessario che le istituzioni e la politica mostrino la capacità di non sprecare le opportunità, a partire dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che, secondo il capo dello Stato, spinge l’Italia verso il traguardo di formare i ragazzi e le ragazze ad affrontare le complessità dei fenomeni globali. «Non possiamo permetterci di perdere questa occasione. Lo dobbiamo ai nostri giovani e al loro futuro».

La tragedia degli incidenti stradali

Ma proprio ai giovani è rivolto un altro dei passaggi molto importanti del discorso. «Parlando dei giovani vorrei - per un momento - rivolgermi direttamente a loro: siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro».

L'energia pulita per salvare il Pianeta

Le nuove generazioni sono il cuore del discorso del presidente, che parla anche dei problemi legati alla salvaguardia della Terra. «Mettere al sicuro il pianeta, e quindi il futuro dell’umanità, significa affrontare con concretezza la transizione energetica», dice Mattarella, secondo il quale «l’energia è ciò che permette alle nostre società di vivere e progredire. Il complesso lavoro che occorre per passare dalle fonti tradizionali, inquinanti e dannose, alle energie rinnovabili, rappresenta la nuova frontiera dei nostri sistemi economici. Non è un caso se su questi temi, e in particolare per l’affermazione di una nuova cultura ecologista, registriamo la mobilitazione di tanti giovani». Mattarella afferma che «pensare di rigettare il cambiamento, di rinunciare alla modernità non è soltanto un errore: è anche un’illusione. Il cambiamento va guidato, l’innovazione va interpretata per migliorare la nostra condizione di vita, ma non può essere rimossa. La sfida, piuttosto, è progettare il domani con coraggio».

Una donna a Palazzo Chigi

Nel suo discorso Mattarella pone l’accento anche sull’ingresso a Palazzo Chigi di un premier donna. «Il chiaro risultato elettorale - premette - ha consentito la veloce nascita del nuovo governo, guidato, per la prima volta, da una donna. È questa una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura nel nostro Paese, oggi divenuta realtà». E sulla situazione politica, osserva che «nell’arco di pochi anni si sono alternate al governo pressoché tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in diverse coalizioni parlamentari. Quanto avvenuto le ha poste, tutte, in tempi diversi, di fronte alla necessità di misurarsi con le difficoltà del governare. Riconoscere la complessità, esercitare la responsabilità delle scelte, confrontarsi con i limiti imposti da una realtà sempre più caratterizzata da fenomeni globali: dalla pandemia alla guerra, dalla crisi energetica a quella alimentare, dai cambiamenti climatici ai fenomeni migratori».

 

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