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I mille migranti in mare da giorni: Ocean Viking chiede assistenza a Grecia, Spagna e Francia

Sulla Ocean Viking: fermo immagine tratto da un video pubblicato da Sos Mediterranée

«L'attuale blocco in mare di 985 persone è illegale e disumano». Sono le parole delle Ong. Tra il 22 e il 29 ottobre, la Ocean Viking di Sos Mediterranée, la Humanity 1 della tedesca Sos Humanity e la Geo Barents di Medici senza frontiere hanno soccorso rispettivamente 234, 179 e 572 persone da imbarcazioni precarie in pericolo nel Mediterraneo centrale. Le tre navi hanno inviato ripetute richieste di un porto sicuro ai centri di coordinamento del soccorso marittimo più capaci di fornire assistenza, ossia Malta e l’Italia. Senza risposte. «Siamo di fronte a un silenzio assordante», accusano.

La nave Ocean Viking, che ha a bordo 234 migranti soccorsi nei giorni scorsi al largo della Libia, ha chiesto assistenza a Grecia, Spagna e Francia. «Nonostante le ripetute richieste ai centri di coordinamento per il soccorso di Malta e Italia - afferma la Ong Sos Mediterranée - non è stato ancora indicato un porto sicuro» alla nave, «che rimane nell’incertezza». «Questo blocco in mare - sottolinea il coordinatore della Ong Nicola Stalla - non è solo moralmente vergognoso ma disattende importanti previsioni legislative del diritto marittimo internazionale e del diritto umanitario».  Oltre a questo silenzio, aggiunge Sos Mediterranée, «che ormai da anni è triste prassi, il 25 ottobre scorso il nuovo ministro dell’interno italiano Matteo Piantedosi ha emesso una direttiva con la quale avvertiva le forze di polizia e le Capitanerie di porto che il Viminale stava valutando il divieto di ingresso della nostra nave nelle acque territoriali italiane». «Un divieto implicito - afferma Nicola Stalla, coordinatore della ricerca e soccorso di Sos Mediterranee, a bordo della Ocean Viking - perché mai comunicato alla nostra nave in alcun modo».

I 234 naufraghi a bordo, sottolinea ancora la Ong, «devono sbarcare urgentemente: ecco perché abbiamo chiesto alle autorità marittime di Grecia, Spagna e Francia, che sono le più “in grado di fornire assistenza” (come recitano le norme internazionali), di facilitare la designazione di un porto sicuro per lo sbarco di uomini, donne e bambini». Secondo Sos Mediterranee, sia le autorità italiane che quelle maltesi «hanno voltato le spalle a queste donne, bambini e uomini. Queste vite sono a rischio. Molti naufraghi mostrano i segni delle torture, delle violenze sessuali e degli abusi subiti in Libia. Questi stalli in mare infliggono nuovi colpi al benessere fisico e mentale di coloro che sono a bordo e che sono sfuggiti per un soffio alla morte in mare».

«La situazione a bordo della Ocean Viking sta precipitando - dicono poi dalla nave -, le previsioni meteo annunciano vento forte, onde alte e un abbassamento delle temperature entro la fine della settimane e le scorte si stanno esaurendo». «I naufraghi - ribadisce Nicola Stalla - devono sbarcare senza ulteriori ritardi. Siamo di fronte ad un’emergenza assoluta e ogni ulteriore giorno di attesa potrebbe avere conseguenze potenzialmente letali».

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