
Nuove regole di accesso e svolgimento del concorso in magistratura: sarà possibile partecipare subito dopo la laurea e si introduce la possibilità di utilizzare il computer per lo svolgimento delle prove scritte. Le nuove regole, contenute all’interno del decreto “Aiuti ter”, approvato dal Consiglio dei Ministri, saranno in vigore con il prossimo bando.
Concorso in magistratura subito dopo la laurea
Per partecipare al concorso in magistratura sarà richiesto, dunque, il solo requisito della laurea in giurisprudenza, senza più l’obbligo di frequenza di tirocini o scuole di specializzazione per le professioni legali. Questa nuova procedura servirà per rendere più veloci le assunzioni dei nuovi magistrati. L’accesso al concorso per la magistratura ordinaria è aperto anche ai neolaureati (all’esito di corsi universitari di durata non inferiore a quattro anni). Ai prossimi concorsi, ovviamente, potranno partecipare anche coloro che avevano i requisiti ora modificati: si tratta infatti dell’ampliamento della platea dei concorrenti, che mira a garantire una maggiore partecipazione.
Concorso in magistratura, prove scritte con pc
Dal prossimo concorso in magistratura, le prove scritte potranno svolgersi tramite strumenti informatici, con modalità da definire con decreto ministeriale. Novità anche per i membri della commissione di concorso. Sempre per accelerare i tempi di definizione dei concorsi, si prevede che i professori universitari possano d’ora in poi chiedere direttamente al proprio ateneo, e senza necessità di un decreto ministeriale, l’esonero parziale o totale dall’attività didattica, così da dedicarsi a tempo pieno alle prove concorsuali.
8 Commenti
Giorgio V
17/09/2022 08:07
Un test psico-attitudinale non farebbe male - non si scherza con decisioni delicate, complesse e soprattutto con la libertà dell’individuo ..
nessuno
17/09/2022 09:15
D'accordo occorre un test psicoattitudinale ed un colloquio con psicologi e psichiatri come fanno per gli arruolamenti delle forze di polizia
ser.pi.
17/09/2022 10:46
Ho letto che in Francia i magistrati, prima di prendere servizio, devono sottoporsi a test attitudinali, che dovrebbero essere ovunque obbligatori.', per evitare casi verificatisi, ma per la verità rari, di magistrati non adatti alla delicata funzione cui assegnati.
Ciao
22/09/2022 10:24
Cara o Caro, Per esperienza personale, la mia fidanzata ha vinto il concorso in magistratura francese, confermo la validità di quanto tu sostieni. Permittimi tuttavia di aggiungere due brevi pensierialle tue considerazioni. I test attitudinali previsti dal concorso francese comprendono più di una prova, ancorché nessuna di queste si articoli in un colloquio individuale psicologico come, invece, avviene per l'accesso alle forze di polizie italiane. La valutazione del candidato magistrato francese verte sulla capacità di esprimersi e di intrattenere un colloquio, la cui durata è circa 40 minuti, con la commissione d'esame, nella quale siede anche uno psicologo valutatore, e con gli altri candidati nell'ambito della prova collettiva, che si sostanzia nella risoluzione di un caso pratico. Peraltro, la laurea in giurisprudenza rilasciata dalle università francese è ben più di un orpello oppure, come si suol dire, "un pezzo di carta", contrariamente alla laurea in giurisprudenza conferita dalle università del Bel Paese. Oltre ad un gran rigore metodologico, essenziale per chi studia il diritto, le università francesi sono state in grado di adattare il corso di laurea all'evoluzione della professione tantoché diverse persone riescono a vincere il concorso con un bac+4 ed uno o due anni di preparazione (v. processo di bologna per maggiori informazioni). Il ché implica un'età media dei vincitori di 26/27 anni (fonte: rapporto annuale dell'Ecole Nationale de la Magistrature, https://www.enm.justice.fr/devenir-magistrat/preparer-les-concours/ressources-utiles). Inutile dire che le statistiche italiane siano ben peggiori e che, nella più parte delle occasioni, molti dei posti assegnati a concorso non vengano attribuiti per mancanza di candidati idonei. E' di questi giorni la notizia che Cartabia intenda consentire ai laureati in giurisprudenza di sostenere il concorso in magistratura e, forse, anche l'esame di stato ed il concorso notarile: ma se il corso di laurea in giurisprudenza rimane nello stato attuale la riforma sortirà qualche effetto positivo? Molto probabilmente no. Potrei dilungarmi a lungo sui problemi di questo corso di laurea, ma basti menzionare la completa oralità degli esami e l'assenza di studio della giurisprudenza e del ragionamento giuridico. Fate medicina, non fate giurisprudenza. LMAO.
alba
17/09/2022 11:08
Non solo in magistratura ma anche in posti di alta responsabilità civile e sociale: ifermieri, operatori sanitari delle strutture per anziani, maestre, bambinaie, etc...
Roberto
17/09/2022 13:59
Al solito in Italia per fare presto risolvere i si eliminano le cose essenziali, npm si può arrivare ad essere magistrati o insegnante solo con un concorso, è necessario seguire uns scuola di formazione, la laurea è una cosa l'abilitazione alla professione è un'altra cosa. Ma a chi vengono in mente certe idiozie??
Jago
17/09/2022 14:48
Già, c'è carenza di magistrati e così scatta questa nuova normativa. La stessa cosa non può accadere per quanto riguarda la scuola, per esempio i laureati in psicologia non possono essere impiegati nella scuola direttamente perché devono conseguire altre materie eppoi fare i concorsi per fare poi gli insegnanti di sostegno! Mancano i medici e paramedici ,non so quanti e ancora resiste la menata dei test, assurdi e li passano solo chi fa dei corsi per passare i test. Alle volte mi chiedo se queste cose, ministri e sottosegretari le pensano o le hanno mai pensato.
Romualdo
17/09/2022 18:46
Bisognerebbe obbligare per legge un periodo di prova, due tre anni, al termine del quale dovranno essere valutato e, in caso favorevole, entrare in servizio. Altrimenti sceglieranno un altro lavoro. Non è detto che si riesce bene in ciò che si desidera fare.
Pietro
18/09/2022 12:38
Il problema non è "come" si arriva a diventare magistrati, ma se è poi "possibile" essere cacciati dalla magistratura se si fanno gravi errori.... Fino ad oggi se fai parte della Casta diventi magistrato e poi sei praticamente intoccabile.