La rivolta dei forzisti siciliani contro i «paracadutati» da Roma, l’attendismo di Fratelli d’Italia e Lega. A meno di 24 dalla scadenza del termine di presentazione delle liste nel centrodestra è bagarre per accaparrarsi i collegi blindati e il ruolo di capolista al proporzionale che assicura l’elezione alla Camera e al Senato.
E così ieri, primo giorno per depositare gli elenchi, si sono fatti avanti solo in tre: Cateno De Luca che ha presentato la sua lista «Cateno De Luca Sindaco d'Italia - Sud chiama nord», Forza Nuova e Italexit.
Tutti gli altri partiti, anche quelli come Pd e grillini che nei giorni scorsi avevano annunciato alla stampa i loro nomi, arriveranno oggi in limine litis. Resta caldissimo il fronte in Forza Italia. Da Roma potrebbero piovere sulla Sicilia le candidature di tre paracadutati: la prima è Stefania Craxi, la figlia di Bettino che dovrebbe essere candidata nel collegio uninominale per il Senato a Marsala. Curiosamente anche l’altro figlio di Bettino Craxi, Bobo, sarà candidato in un collegio siciliano ma per il Pd: a Palermo-San Lorenzo.
Gli altri forzisti che avranno un seggio in Sicilia ma per decisione romana dovrebbero essere Giorgio Mulè (giornalista di origini nissene e sottosegretario uscente alla Difesa) e l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla. Anche se le sue quotazioni sono in calo, soprattutto per via della rivolta scoppiata in Sicilia.
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