«Nelle prossime ore» il presidente della Regione siciliana, conta di «ascoltare i vertici di tutti i partiti della coalizione» del suo governo. Dopo di che, spiega Nello Musumeci, assumerà «la scelta dell’eventuale accorpamento in assoluta autonomia». Lo ribadisce il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, pronto, dopo le valutazioni e i passaggi necessari a decidere se dimettersi anticipatamente per consentire di accorpare il voto regionale a quello delle Politiche fissato per il 25 settembre. La scadenza naturale del mandato gli consentirebbe di scegliere tra un ventaglio di date comprese tra il 9 ottobre e il 13 novembre. Ma se Musumeci volesse forzare i tempi, in direzione di un sempre più probabile Election day, in modo da godere dell’effetto trascinamento, dovrebbe dimettersi entro la prima decade di agosto. E’ probabile, però, che si attenda a questo punto una indicazione che potrebbe giungere dal tavolo nazionale del centrodestra, che dovrebbe tenersi tra martedì e mercoledì, in una sede istituzionale, probabilmente alla Camera o al Senato.
Un appello ad accelerare i tempi arriva dalla forzista Stefania Prestigiacomo: «La sinistra in Sicilia con le primarie è riuscita a ottenere ben due flop in un colpo solo - dice -. Il primo reale, effettivo: il fatto che abbia partecipato di fatto solo lo 0,8 per cento dell’intero elettorato dell’isola dovrebbe far riflettere sull'effettiva capacità di mobilitazione e convinzione del proprio elettorato. Il secondo potenziale, in prospettiva; le parole di 'commiatò di Barbara Floridia, che non fa alcun accenno al sostegno a Caterina Chinnici, ovvero i 'palettì perentori che Claudio Fava pone alla candidata dem dimostrano che il campo largo è morto. E’ un campo santo. Dalle parti della sinistra si prospetta un tutti contro tutti. Con questi chiari di luna sarebbe surreale se il centrodestra non ne approfittasse, facendo quadrato intorno a un nome che possa realmente unire e aggregare anche pezzi della società civile e i moderati che fino a ieri volgevano lo sguardo alla sinistra», conclude il deputato di Forza Italia.
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