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La vertenza ex Almaviva alla Camera, il Pd: "Insoddisfatti della risposta del governo"

I deputati del Pd al Question Time alla Camera

La vertenza degli oltre 500 ex lavoratori Almaviva approda al Question Time alla Camera. All'interrogazione del gruppo Pd ha risposto il ministro dell'Economia Daniele Franco, ma il suo intervento è stato giudicato insoddisfacente dai parlamentari Dem.

"Chiediamo al Governo di intervenire immediatamente sulla vicenda dei licenziamenti del call center di Ita e di riportare la compagnia aerea alle sue responsabilità di azienda di Stato - ha detto in aula Enza Bruno Bossio, deputata del Partito democratico e componente della commissione Trasporti alla Camera -. Lo scorso 20 aprile i vertici di Ita Airways non si sono presentati al tavolo convocato dal ministro Orlando presso il ministero del Lavoro con le parti sociali. Questa vicenda, come altre da parte di Ita, ha dell'incredibile. Nel passaggio da Alitalia a Ita, il management di quest'ultima decise di revocare il contratto di customer care ad Almaviva e di affidarlo ad altro fornitore. Dopo solo sei mesi l'attività di customer care viene interrotta e i lavoratori messi in procedura di licenziamento - ha aggiunto Bruno Bossio -. Non solo quindi è grave che non si sia presentata al tavolo, ma ora mette in discussione la possibilità occupazionale dei 543 lavoratori del call center perché contemporaneamente ha avviato una procedura di assunzione interna".

Nella sua risposta, il ministro Franco ha sottolineato che "è doveroso in ragione delle ricadute sociali della questione che tutti i soggetti coinvolti partecipino al confronto convocato al ministero del Lavoro sulla vertenza Covisian. Intendiamo sostenere in ogni modo possibile ogni sforzo del ministro Orlando e il tavolo che ha costituito al fine di trovare soluzioni per i lavoratori interessati e che Ita sarà parte integrante di questo impegno comune".

Ma nella replica al ministro, il deputato del Pd Carmelo Miceli ha mostrato il suo disappunto. "Purtroppo siamo molto insoddisfatti della risposta del ministro dell'Economia Franco. Perché in una vertenza che vede coinvolta una società a totale partecipazione statale, ci saremmo aspettati una presa in carico da parte del governo di tutti gli interessi coinvolti, soprattutto quelli dei lavoratori, e non soltanto di quelli della società. Ita avrebbe dovuto spiegare il perché, all'indomani della sottoscrizione dell'accordo, non è stato dato corso alla pubblicazione degli elenchi con le graduatorie propedeutici alle assunzioni; e perché, nonostante fosse previsto un tavolo di monitoraggio dell'attuazione dell'accordo, nessuno ha istituito quel tavolo, e anzi si è consentito che si arrivasse a quei licenziamenti".

Miceli ha ribadito che il Pd continuerà a essere al fianco dei lavoratori per trovare una soluzione alla vertenza. "È nostra ferma intenzione tutelare quei lavoratori. E ci saremmo aspettati dal governo una risposta sul perché Ita non si presenti ai tavoli di contrattazione; ci saremmo aspettati la garanzia del congelamento di quei licenziamenti. Il fallimento di questa vertenza, mi spiace doverlo sottolineare, rappresenterebbe un fallimento dello Stato. Non accetteremo in nessun caso – conclude il deputato - che si possano fare profitti con i soldi dei contribuenti sulla pelle dei lavoratori".

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