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Verso le Amministrative, Palermo banco di prova per la nascita del Grande Centro

La rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale rimescola le carte non solo a Roma ma anche e soprattutto in una Sicilia ricca quest'anno di appuntamenti elettorali. E da quei sei giorni di votazioni romane da cui è già scaturita una profonda analisi sia nel centrodestra che nel centrosinistra potrebbe configurarsi la nascita di un terzo polo, un grande centro che è già nella mente di alcuni protagonisti della scena politica: tutti moderati, molti con un passato da democristiani.

La partita si gioca certamente sul campo nazionale, ma le ricadute a livello locale rischiano di influenzare anche le prossime amministrative, primo impegno elettorale per le forze politiche di questo 2022. E Palermo rischia di essere un banco di prova.

Italia Viva ha già messo in moto la macchina: "Il modo come si è giunti all’elezione di Mattarella, conferma ancora di più che è venuto il tempo di andare oltre i poli centrodestra e centrosinistra - commentano Giulia Noera e Toni Costumati, coordinatori di Italia Viva Palermo -. Palermo 2022 può rappresentare l’occasione più che unica per dare forza e sostanza ad un progetto unitario che rappresenti il pensiero europeista e liberal democratico. Nei prossimi giorni ci faremo promotori di incontri con tutte le forze politiche interessate alla costruzione di un soggetto che rappresenti quanti non si riconoscono nei sovranismi e populismi che tanto danno hanno fatto al Paese".

Il Mattarella bis ha accelerato un processo che stava già prendendo forma. Con quel che è accaduto la scorsa settimana, secondo Giovanni Di Trapani, coordinatore provinciale di Noi di centro a Palermo, le conseguenze saranno inevitabili, ovvero "l'inizio di una nuova fase che vedrà lo scomporsi ed il ricomporsi di diverse compagini, una stagione nella quale si auspica che i partiti riprendano in mano le redini della politica. Una stagione che spazzi via il bipolarismo fallimentare di questi anni che ha allontanato l'eletto dall'elettore e che ha spesso visto avanzare il sovranismo ed il peggiore populismo". Secondo Di Trapani, in questo contesto si inserisce la possibile nascita di un nuovo polo: "Una nuova legge elettorale proporzionale può essere lo strumento per far da volano ad una ricomposizione del centrodestra verso il centro. Ad un ripensamento dello stesso senza cioè le ali estreme. Un'area che Noi di centro - aggiunge -, grazie all'intuizione di Mastella tradottasi in partito il 4 dicembre scorso, vuole contribuire a creare, come stiamo facendo già ormai in tutte le regioni italiane, all'insegna del dialogo, del pluralismo, dell'inclusione".

Il contributo per un Grande Centro potrebbe arrivare anche da chi al centro è sempre stato, ovvero la Dc rinata per iniziativa di Totò Cuffaro. "Quando si parla di centro con noi si spalancano porte aperte - commenta Pippo Enea, vice commissario della DC regionale Nuova e che si sta occupando delle liste delle Comunali a Palermo -. Quando il presidente Cuffaro ha lanciato l'idea della Dc Nuova l'ha fatto con l'intenzione di riscoprire un partito con grandi valori collocato in una posizione di centro. E sono arrivate proprio in funzione di questo le adesioni al nostro progetto. Ecco perché da parte nostra non può che esserci massima disponibilità alla creazione di una grande coalizione di centristi, che si fondi su idee, moderazione e valori condivisi".

Forza Italia nel Grande Centro? "Facendo parte del Ppe e confrontandoci sul progetto politico e culturale - aggiunge Enea - ritengo che sicuramente potrà essere una delle componenti principali di questo percorso politico". E su questo si sta ragionando anche a Roma con gli stessi forzisti, ma anche con Coraggio Italia di Giovanni Toti, Azione e qualche piccolo gruppo che ora è nel Misto i quali hanno l’interesse a confrontarsi per pescare nell'ampio bacino di voti moderati.

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