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Forestali della Sicilia, ricorsi e assunzioni mancate. La Regione: non ci sono soldi per tutti

Una protesta dei forestali

«Se la riforma verrà approvata, la Regione supererà la procedura di infrazione avviata da Bruxelles sull’eccessivo ricorso a contratti a termine fra i forestali. E su questo chiedo un’assunzione di responsabilità al Parlamento. Ma non posso non notare che ci sono avvocati che stanno speculando su questa situazione promuovendo ricorsi che i miei uffici mi dicono essere temerari. E pure i sindacati protestano per ottenere qualcosa che è impensabile senza avere le risorse»: l’assessore Toni Scilla ha letto sul Giornale di Sicilia la notizia della procedura di infrazione che l’Ue non ha voluto chiudere malgrado le rassicurazioni del governo. E alle 8 è già un fiume in piena.

I fari di Bruxelles si sono accesi sui circa 20 mila forestali che vengono impiegati per 87, 101 e 151 giornate. E questa procedura di infrazione ha innescato anche la miccia ai ricorsi di precari che chiedono il posto fisso o un risarcimento economico. La Regione in estate ha provato a disinnescare la mina della procedura di infrazione ma da Bruxelles a fine anno hanno risposto che bisogna prima attendere la riforma e valutarne gli effetti. E su questo scommette Scilla: «La procedura di infrazione nasce dall’obiezione di Bruxelles sui contratti a termine. Ma la riforma che abbiamo in cantiere cambia questi contratti. Stiamo prevedendo il concetto di stagionalità. Abbiamo avuto interlocuzioni con Palazzo Chigi, che ci sta assistendo nel dialogo con l’Ue e si dice convinto della bontà della nostra strategia. Rafforzata dal fatto che anche il nuovo contratto di settore rinnovato a livello nazionale configura questi rapporti di lavoro come stagionali».

In pratica, la Regione punta a dimostrare che «non ci sono le risorse per dare il posto fisso full time a tutti i forestali ma la riforma assegnerà un ruolo stabile seppure solo per una parte dell’anno». Il testo crea tre contingenti: chi finora ha svolto 78 giornate passa a 120, chi si fermava a 101 passa a 151. Chi svolgeva 151 giornate sale fino a 180. Basterà? Scilla ne è sicuro: «In passato a questa procedura di infrazione la Regione ha sempre risposto con impegni non mantenuti. Noi ci stiamo presentando a Bruxelles con proposte concrete». Solo che la riforma deve prima passare il voto dell’Ars. E Scilla non nasconde che le fibrillazioni interne alla maggioranza lo preoccupano: «Il timore di imboscate c’è sempre, il clima politico è quello che è. Ma il governo ha fatto la sua parte, ora tocca al Parlamento assumersi la sua responsabilità. Spero lo faccia già a febbraio».

Fuori dall’Ars il clima è infuocato. I sindacati da lunedì saranno in piazza per chiedere il posto fisso per la metà dei forestali e un contratto da 151 giornate per chi oggi ne svolge meno. Per Scilla «i sindacati dovrebbero rispondere prima a una domanda. Dove si trovano i soldi per stabilizzare quasi 20 mila persone?». Il piano della Regione prevede di impiegare 232 milioni all’anno per i contratti da stagionali.

Dal punto di vista economico l’altra miccia di spegnere è quella dei ricorsi. Ce ne sono pendenti 381 in tutti i tribunali dell’Isola: molti sono ricorsi collettivi. Scilla è infuriato: «Ci sono avvocati che stanno speculando su questa situazione promettendo vittorie che non arriveranno». Uno studio dei suoi uffici che indica che negli ultimi anni la Regione ha perso solo 13 volte, e tutte a Ragusa, subendo una condanna a pagare 12 mila euro. Alla luce di questo dato e sulla base di un calcolo che tiene conto anche della probabilità di vincere almeno il 60% dei processi all’assessorato all’Agricoltura hanno calcolato che il rischio è di dover pagare risarcimenti per 640 mila euro. Mentre se la Regione venisse sconfitta in ogni tribunale il rischio salirebbe a 1,6 milioni. Sempre che i ricorsi non si moltiplichino.

 

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