
Dimissioni? «Solo chiacchiere da bar, solo uno screanzato potrebbe abbandonare la nave». Il presidente della Regione Nello Musumeci resta al timone della Sicilia. Lo dice in un'intervista al direttore responsabile del Giornale di Sicilia, Marco Romano.
Presidente Musumeci, le è passata la rabbia? Ma davvero aveva pensato alle dimissioni?
«Nessuna rabbia ma solo tanta amarezza. È stata un’offesa all’Istituzione, non uno sgarbo a chi la rappresenta. Lo sgarbo ci sta nelle dinamiche d'aula, ma va fatto semmai su un atto politico del governo, non sulla delega per il Quirinale. Quanto alle dimissioni, sono solo chiacchiere da caffè. Solo un matto o uno screanzato potrebbe pensare di abbandonare la nave a mare aperto, in balìa dei marosi, in piena pandemia. Io ho sottoscritto un ideale patto d'onore con i siciliani: mi hanno votato per essere governati e continuerò a farlo fino all'ultimo giorno, con entusiasmo e impegno. Abbiamo tanti cantieri da chiudere e tanti altri da aprire, tanti nuovi obiettivi da raggiungere nei prossimi mesi».
Adesso si tratta di ricucire, se mai ci sono le condizioni e sempre che lei ne abbia davvero voglia. Certo, quell'anatema contro i «sette o otto scappati di casa con cui per motivi di igiene non voglio avere rapporti» declamato via social non è che aiuti molto.
«Veda direttore, sono convinto che quando uno è "scappato di casa" è scappato anche dal proprio gruppo e dal proprio partito. Altrimenti avrebbe votato come hanno fatto, responsabilmente, ben ventinove deputati del centrodestra, che ringrazio per la serietà dimostrata. Ma se organizzi l'imboscata al presidente della Regione, l’aggressione alle spalle, con la complicità del voto segreto, non meriti alcun rispetto. Dissentire è più che legittimo da parte di un deputato, però va fatto a viso scoperto, devi metterci la faccia. Ma la storia del nostro Parlamento regionale, da sempre, è fatta anche di questi inutili giochetti, che non ti permettono di capire chi è il cospiratore e chi l'alleato leale. Detto questo, usciamo dalla ipocrisia: le istituzioni regionali, che sanno di una "sacralità laica", cioè l'assemblea ed il governo, non sono luoghi abitati da santi, né da diavoli: ci sono solo persone, con i loro pregi e difetti, pavidi e coraggiosi, morali e moralisti, trasparenti e opachi. È sempre stato così».
Lei imputa ad alcuni suoi assessori di non aver saputo garantire la coesione fra partiti e governo. Quegli stessi assessori che però i partiti in buona parte non riconoscono più. Lo scollamento appare francamente evidente.
«Anche gli assessori della mia giunta, come si sa, non hanno vinto un concorso per entrare nel governo regionale, ma sono stati proposti dalle rispettive forze politiche e da me condivisi e nominati. Organizzare il rapporto fra il lavoro degli assessori ed i loro partiti o i loro gruppi parlamentari o garantirne la coesione non è compito del presidente della Regione. Se poi ti accorgi che i numeri in aula non tornano, è chiaro che agisci di conseguenza. Per questo, ritengo opportuno azzerare la giunta ed aprire il confronto con le forze della coalizione. Il che non significa - voglio sottolinearlo - una sfiducia verso gli assessori, ai quali va anzi il mio grazie per la competenza e la passione che hanno finora profuso, ma è solo un necessario momento di verifica con i partiti sulla capacità di coesione. Le dirò di più. Per agevolare il dialogo con i partiti, tutti gli assessori si sono detti disponibili a rimettere, di loro iniziativa, il mandato nelle mie mani. Un gesto di grande e raro senso etico. Altro che crisi: siamo una squadra».
Certo che però una crisi a fari spenti in piena pandemia, con i fondi del Pnrr da veicolare, le aziende da sostenere, le famiglie da sorreggere. Magari fare buon viso a cattiva sorte...
«In democrazia si governa con i numeri. E quando i numeri non tornano, si cercano le cause e si trovano i rimedi. Altrimenti, rimangono due soluzioni: galleggiare o porre fine alla legislatura. Detto questo, per quanto mi riguarda non c'è alcuna crisi. La giunta resta in carica fino all’approvazione dell'esercizio provvisorio, atto indispensabile per non rallentare nulla. Una scelta di responsabilità, perché prima contano gli interessi dei siciliani e dopo, ma solo dopo, le legittime aspettative dei partiti».
Guardiamo avanti: martedì l'aula dovrebbe varare l'esercizio provvisorio. E poi? Non è che si è cacciato in un cul de sac? Se non ricuce, che governo potrà mettere in piedi? E come potrà arrivare a fine mandato?
«La Regione ha avuto in questi quattro anni il più stabile governo degli ultimi decenni. Mai un giorno di crisi, solo quattro assessori sostituiti, peraltro per cause estranee a conflitti politici. Non si ricorda facilmente un assessore rimasto in carica per tutta la legislatura. È anche questa la serietà di un governo di centrodestra. La verifica? Può essere una opportunità. Dovrà durare pochi giorni, non c'è tempo per bizantinismi. E arriveremo tutti più forti a fine mandato».
Con Miccichè proprio non riuscite a prendervi. Lui dice di aver evitato che il voto beffa sui Grandi elettori diventasse una vera Waterloo per lei. Ma la accusa di voler governare per i fatti suoi.
«L'ho già detto altre volte. Con Miccichè c'è una vivace dialettica. Forse un po’ più riservata, da parte mia. Ma siamo stati "condannati" a convivere ed a provare a trovare sempre le ragioni che uniscono. Sono orgoglioso del fatturato maturato dal governo che ho l'onore di guidare, ma il merito è di tutta la squadra. Certo, ogni presidente porta e applica metodi diversi, che possono non piacere a tutti. Ma da qualche anno a Palazzo Orleans non ci sono più "presidenti ombra". E questa credo debba essere una rassicurante garanzia per tutti, a cominciare dallo stesso Miccichè».
Che delega avrà Ruggero Razza dopo il rimpasto di governo? Potrebbe essere lui l'elemento di mediazione/conciliazione?
«Non mi piace il termine rimpasto. Sarà comunque l'occasione per definire un governo di fine legislatura. Sempre che ci siano la unanime volontà e le ragionevoli condizioni».
Magari lei prende atto, con un beau geste, che non ci sono più le condizioni per una sua ricandidatura vincente e fa un passo indietro per il bene della governabilità in questa disgraziata terra. E comincia magari a guardare alle politiche. Utopia, tentazione, possibilità o cosa?
«Se in questa Regione ed in questa "disgraziata terra" è stata assicurata per quattro anni la governabilità e sono state spese risorse, malgrado la drammatica pandemia, per circa quattro miliardi di euro, lo si deve al mio governo ed al centrodestra, che ha restituito "normalità" - come lei stesso ha riconosciuto nel suo editoriale di fine anno - dopo anni di "calamità istituzionale", per usare una felice battuta del sindaco di Palermo. Come vede, in materia di governabilità ed efficienza non prendiamo lezioni da nessuno. Quanto alle condizioni per una mia ricandidatura, lo vedremo con i vertici delle forze politiche della coalizione, nazionali e regionali. Noi la Sicilia la stiamo cambiando davvero, dopo anni di macerie. E per cambiarla ho dovuto dire molte volte no a chi era abituato a sentirsi rispondere sempre sì. Basta con gli ammiccamenti, con le mezze parole, con gli accordi poco trasparenti. I mafiosi e gli amici dei mafiosi, gli affaristi, i lobbisti senza regole li abbiamo messi alla porta. E da vent'anni non si vedevano in Sicilia tanti cantieri aperti come in questi ultimi quattro anni. E adesso, per aver fatto tutto questo, assieme alla mia coalizione, dovrei meritare di fare un passo indietro? Ma scherza, io sogno che la mia Isola diventi una piattaforma logistica proiettata nel Mediterraneo, voglio continuare a sostenere le nostre coraggiose imprese, voglio che i miei nipoti possano rimanere qui a investire i loro studi. Altro che passo indietro. Nei prossimi anni arriveranno in Sicilia circa trenta miliardi di euro: comprendo gli appetiti di qualcuno, ma non c'è trippa per gatti! Guardare alle politiche? Ma no. Alla mia età e con la mia storia non c'è più tempo per disegnare carriere romane. Io resto qui a servire la mia Isola, spesso devastata e stuprata in questi settant’anni da una governabilità di facciata, che ha fatto scivolare la nostra Regione in coda a tutte le classifiche. Ho un impegno con i siciliani per cambiare assieme questa terra, amara e bella. E gli impegni li mantengo».
Per certi versi la sua parabola assomiglia molto a quella di Orlando al Comune, abbandonato dalla sua maggioranza, che briga, intriga e si riassetta più liquida che mai in vista delle elezioni. Solo che almeno lui non può ricandidarsi...
«Non conosco la parabola di Orlando ed il mio rapporto con la coalizione è assolutamente sereno. Ho già convocato una giunta per la prossima settimana per deliberare nuove iniziative. È normale, fisiologico che in vista di una scadenza elettorale ci sia un dibattito più animato tra i partiti. Ma il governo non si ferma un attimo e in tutti prevarrà il senso di responsabilità».
Ha già pronti manifesti e slogan? Quanto spazio sta lasciando per i simboli di partito?
«Le confesso. Un grande manifesto avrei voluto stamparlo, alcuni giorni fa, con scritto a lettere cubitali: “Siciliani, per il quarto anno consecutivo, la Regione ha certificato la spesa voluta dall'Unione europea. Alla faccia dei tanti uccellacci di malaugurio!”. Ma lei pensa che in piena pandemia, con i tanti progetti da definire, con importanti riforme da varare, con tanto denaro da spendere, potrei avere tempo per pensare alla campagna elettorale? Questo è compito dei partiti, non di chi governa la più grande regione d'Italia, in un momento così difficile».
Non teme che la legge dei numeri possa finire per schiacciarla? I voti, come sa, si contano, non si pesano...
«Chi conosce la storia della politica regionale sa che la logica dei numeri in parlamento non ha una legge. Spesso, è una logica spregiudicata che obbedisce alle pulsioni e agli intrighi di Palazzo, come ben ricorda Giovanni Ciancimino nel suo recente libro sui presidenti di Sicilia. La sopravvivenza di molti governi è dipesa dal voto segreto. Le maschere al posto dei volti».
Lei non passerà certo alla storia come un presidente moderato o accomodante. Ideologie a parte. Gesualdo Bufalino diceva: Il sonno è di destra, il sogno di sinistra, votate per una lucida insonnia. Insomma, con questi chiari di luna a noi siciliani toccherà restare parecchio svegli nei prossimi mesi...
ù«Non credo di meritare di passare alla storia. E, se mi consente, non temo neppure di passare a certa cronaca. Appartengo alla cultura politica della responsabilità e sono nemico di ogni ipocrisia. Per me il nero è nero e il bianco è bianco. Se essere moderato significa fingere di non vedere il marcio e lavorare per il compromesso verso il basso e per la eterna mediazione, non sarò mai moderato. Coltivo il dono del dubbio, ma chi governa deve sapere anche scegliere, puntando sul giusto e non sull'utile. Che i siciliani debbano restare parecchio svegli diventa una necessità. Sarebbe un bene per tutti: chi governa ha bisogno di sentirsi controllato da chi fa il difficile mestiere di cittadino. Se i siciliani avessero dormito e sognato un po’ meno nel passato, oggi staremmo tutti meglio».
Persone:
41 Commenti
Rox
15/01/2022 11:36
Le stesse parole che disse schettino dopo aver fatto affondare la nave
vito
15/01/2022 22:43
Per dire la verità, dovrebbero chiedere le dimissioni tutta l'assemblea per non aver prodotto nulla. Le responsabilità che si attribuiscono al Presidente Musumeci sono nulle, rispetto al governo regionale che non realizza nulla, qualche esempio sono le ferrovie Borboniche che non vengono ammodernare a passo coi tempi rispetto alle altre regioni che guardano altre forme di mobilità più veloce e meno inquietante. Noi ancora siamo coi treni diesel e la bestialità che siamo ancora ad unico binario. Quindi attribuire la responsabilità al solo Presidente Musumeci, mi sembra una sciocchezza.
BELFAGOR
16/01/2022 06:37
Veramente Schettino abbandono la nave …..prima dei passeggeri ( sob!!!!) e solo dopo, che gli fu ordinato di risalire a bordo, riprese il timore della nave. Qui abbiamo il caso di un presidente che non si vuole dimettere perchè non vuole perdere la poltrona …e il potere.
vito
16/01/2022 12:26
BELFAGOR: Ti chiedo scusa, ma i deputati fanno la stessa cosa, cioè la paura di perdere la poltrona.
Sergio
15/01/2022 11:39
Grazie mille, davvero un bel gesto. Come avrebbero potuto sopravvivere 5 milioni di siciliani senza la sua guida autorevole e soprattutto caratterizzata da COERENZA? A che ci siamo, visto che si libera un posto, perché non ambire alla Presidenza della Repubblica?
Io
15/01/2022 22:06
Ancora uno meglio di Musumeci in passato nn si è visto.....oppure rimpiangi Crocetta e il pd???
Anna M.
15/01/2022 11:45
A volte è meglio ritirarsi! Si finisce nel tritacarne e si fa il gioco degli altri. E si perde la "credibilità e la reputazione" che si pensa di aver costruito durante il mandato. Se durante il mandato non si sono spesi "bene" i propri principi per migliorare la vita dei cittadini, (lo scopo della politica) è meglio la ritirata. La sconfitta, a volte, è più nobile di un cammino a vuoto.
furetto
15/01/2022 11:48
Schettino impara come fa un vero capitano
Saro
15/01/2022 11:50
Il malloppo non lo lascia manco da morto
Paolo
15/01/2022 11:52
Dopo 4 anni di nulla è meglio che si dimette
Pippo
15/01/2022 18:47
Nei 66 anni precedenti invece eravamo la regione meglio governata in Italia?
Anna M.
15/01/2022 21:53
@Pippo Noi vogliamo che le cose cambino. Non ci interessa chi si siede sulle poltrone. Vogliamo persone capaci di guardate oltre l'orizzonte e rompere il sistema. Ora al comando della nave c'è Musumeci, lui aveva promesso che Palermo diventava bellissima. Non ci interessano di chi sono le colpe. Noi cittadini ancora vediamo la nostra bellissima isola sospesa nel vuoto. Afflitta da numerosi problemi e affannata da un sistema che trascina sempre di più la nostra bellissima isola nel baratro.
Bai
15/01/2022 11:57
Per trasparenza, oltre a dire che Musumeci non dialoga con la maggioranza, quali sono le questioni da cui scaturiscono queste tensioni , oltre alle imminenti elezioni ? Si può sapere? Nessuno degli interessati ha detto nulla, è cosa privata ?
Gianfranco
15/01/2022 11:58
La nave è già affondata con i Siciliani, ormai è da anni che la Sicilia è fallita ed ha un debito che durerà per generazioni e le scialuppe sono occupate dagli amici, parenti e compari dei Musumeci. Nautro Schettino
Santina
15/01/2022 12:02
Questo non è capace di guidare il triciclo e parla di nave, che pene!!!
Chiarae
15/01/2022 12:09
Questo l'avevamo capito ahhhhhhh ahhhhhhh ahhhhhhh
Nino
15/01/2022 12:09
Presidente ho votato per lei, ma non concordo con la sua decisione di restare. Lei ha subito una grande umiliazione perché è arrivato terzo e quei mercenari incoscienti , autori di questa carognata, non meritano di conservare la poltrona da 15 mila euro al mese. Con la gestione provvisoria fino alle elezioni può sempre amministrare le urgenze e gli atti indifferibili. Non è questione di vendetta ma essere soggetti a dei saltafossi a dei volta gabbana non è dignitoso . A primavera si vota per il comune di Palermo uniamo le regionali e ridiamo la parola ai cittadini.
Pietro
15/01/2022 12:26
La coerenza in politica e' merce rara.... Sono 4 anni che attacca il Parlamento siciliano e minaccia le dimissioni, ma lui e' sempre lì attaccato alla poltrona :) Dimettersi già dopo 6 mesi di immobilismo, cioè 4 anni fa, sarebbe stato un atto che probabilmente avremmo premiato in tanti...
Bepy
15/01/2022 12:27
Ti dobbiamo chiamare Schettino nn abbandonare la nave che hai affondato
Ezechiele
15/01/2022 12:27
No ma figurati nn avevamo dubbi
Lux
15/01/2022 12:32
La nave e' ormai 15 anni che e' in balia delle onde Presidente, disoccupazione alle stesse, lavoro in nero e sottopagato, 500 mila siciliani che negli ultimi 10 anni sono andati via per trovare fortuna altrove, infrastrutture pessime, servizi al cittadino insufficienti e la politica ha fatto poco o nulla per cambiare il trend negativo.
Angelo
15/01/2022 14:59
solo 15 anni?
Max
15/01/2022 12:47
Questi politici sono proprio delle vittime.. Dobbiamo pure ringraziarli.. Che non abbandonano la nave
sarino
15/01/2022 12:50
Bravo, grande timoniere coraggioso e impavido! Ma due giorni fa non lo eri, che ti è successo?
Andrea
15/01/2022 12:54
"E anche per oggi mi dimetto domani." Praticamente una farsa, come quelle del sindaco di Messina che presto gli farà le scarpe, temo
Giuseppe
15/01/2022 13:10
Da uomo di sinistra sono contento che non ci siano elezioni anticipate in piena pandemia e crisi economica. Sarebbe una follia non compresa dai siciliani. Anzi mi aspetto come molti che le comunali di Palermo e di altre città previste a maggio slittino a novembre insieme alle regionale, per consentite la campagna elettorale (che altrimenti non si potrebbe fare con tutti questi contagi e morti giornalieri) e per non causare centinaia di migliaia di contagi con assembramenti preelettorali, elettorali e post elettorali.
Giuseppe
15/01/2022 13:12
Egregio presidente, come milioni di siciliani le chiedo di mantenere l'impegno a far rinascere le province, le elezioni dirette provinciali, i consigli provinciali, le giunte provinciali. La gente nota che abolizione delle vecchie province è stata un disastro per scuole, strade, rifiuti e altro.
Francesco
15/01/2022 18:20
Cinque milioni di siciliani rivogliono le province? Ma chi glielo ha detto ? Ma lei dove posteggiato l'astronave?
Icaro
16/01/2022 11:59
Se rinascono le provincie: soldi a palate per amici, compari, parenti, portaborse, sanguisughe, sindacalisti, indennitá di presenza, assunzioni di incompetenti, raccomandati.. sicuramente qualcuno le sta aspettando per dare il voto ai benefattori. Nulla di nuovo sotto il sole cocente di Sicilia, abbiamo mandato al nord e all´estero gli onesti, quelli che volevano il bene della Sicilia.
fred
15/01/2022 13:17
Vada via, non faccia altre pessime figure.
Rosa Rita La Marca
15/01/2022 13:33
Nello come San Pietro :D
Francesco Maranzano
15/01/2022 13:35
Per quanto mi riguarda Lei non ha saputo guidare questa nave
Alex
15/01/2022 13:51
Metti il pilota automatico....
francesco
15/01/2022 13:58
Abbandonala pure tanto peggio di così non credo si possa fare … o no?
Alberto
15/01/2022 14:27
Che brutta notizia... Peggio dei positivi di ogni giorno...
Gianni
15/01/2022 14:30
La nave è già a picco, la province siciliane sono totalmente abbandonate. Autostrade come trazzere, provinciali uno schifo, paesi e comuni abbandonati a sé stessi, e la formazione di alto livello ? D0v'è finita ? Quante persone ne avrebbero bisogno oggi per rivalutarsi nel mondo del lavoro, soprattutto nei piccoli comuni e nelle periferie lasciati e abbandonati al destino di povertà o criminalità! Gente che non ha santi in paradiso. Questa regione così com'è è un totale fallimento esattamente come tutte le altre amministrazioni regionali che sono succedute.
FRANCESCO
15/01/2022 15:00
Diventerà bellissima?
Nino
15/01/2022 15:13
È commovente come le sinistre incoraggino Musumeci a rimanere. Lo hanno ferocemente attaccato fin dal suo insediamento ma appena si parla di votare cambiano subito opinione . Sanno benissimo che ovunque si voti vanno incontro ad una capretto. Nell'assemblea regionale hanno un solo rappresentante Fava mentre a livello nazionale una quindicina di parlamentari tra camera e senato. Tutti i sondaggi stimano leu, sinistra italiana, e articolo uno al 4% sommando tutti e tre i partiti. Non supereranno mai lo sbarramento e vedrete che confluiranno nel PD come ha fatto il super sindaco Orlando. Una volta che agguantano il potere, i comunisti difficilmente se ne separano. Crocetta cambiò 58 assessori in 5 anni proprio per rimanere Governatore ed evitare le elezioni. Le ragioni in difesa di Musumeci che oggi portano le sinistre radicali, sono false. Si rivolgono a Musumeci chiamandolo " egregio presidente" ma si rendono conto di quanto sono ridicoli? Fino a ieri era il male assoluto oggi diventa "egregio". Presidente si dimetta, spezzi questa ipocrisia. Mandi tutti a casa e ridiamo la parola ai cittadini. Ormai è imminente l'elezione del Presidente della Repubblica.. Subito dopo dimissioni irrevocabili. Schiena dritta sempre.
sbalordito
15/01/2022 15:51
Sicilia definita nave. Nave alla deriva per colpa di chi la doveva governare. Speriamo nella bonaccia per non farla fracassare. Occorrono dimissioni in massa e nuove elezioni. Ma chi eleggere?
Marco
15/01/2022 17:45
Ma lei...On.le Presidente prima dell inizio del suo mandato aveva promesso che non ci sarebbero più stati esercizi provvisori nella Regione Siciliana....mi pare che questo progetto ogni anno sia naufragato.....
taliabonu
15/01/2022 18:28
Dal numero di commenti negativi, posso evincere solo una cosa. C'è una parte politica in questa Regione che ha tanti adepti che si impegnano a diffamare in ogni occasione Musumeci ed il suo governo, sconoscendo (od omettendo?) tutto quello di buono che ha fatto. Quanti fondi Europei non hanno speso, o speso male, senza mai rendicontare alla Comunità Europea e creando voragini nei bilanci regionali precedenti creando debiti che dovremo pagare? Ma di questo come degli investimenti sulla viabilità provinciale ed autostradale, non leggo nulla, anzi il contrario. Purtroppo Musumeci, dovrebbe avere nello staff qualcuno che si occupi di più della comunicazione sui Social e meno di lavorare in sordina.
Piter
16/01/2022 08:19
Non funziona niente!!!
Nino
15/01/2022 19:14
Presidente ho votato per lei e lo rifarei ma oggi è tempo di dimissioni. Ma non le sembra stano che coloro che fino ad oggi lo hanno sempre attaccato ferocemente adesso le chiedono di non dimettersi? Sono proprio coloro che militano nelle sinistre e non solo, che vogliono fare continuare la legislatura. Oltre i due terzi di chi oggi siede su quelle poltrone da 15 mila euro al mese, non sarà rieletto quindi resisteranno in ogni modo per il proprio tornaconto e certamente non per il bene della Sicilia. La sua serietà richiede le dimissioni. Troppo grande l'umiliazione che ha subito. Non deve mostrare il fianco a chi la accusa di essere legato al potere, perché non lo è mai stato. Il governo dimissionario potrà sempre occuparsi degli affari urgenti e indifferibili. Ridare la parola agli elettori è sempre un atto di democrazia e di civiltà. Mandi a casa quella manica di saltafossi indegni di sedere su quei seggi. Votiamo in primavera insieme alle comunali di Palermo. Valuti questa opportunità, se non si dimette a mio parere potrebbe compromettere di ricandidarsi a novembre, qualora lo dovesse decidere.
Sasa
15/01/2022 19:21
Musumeci dice: ......solo uno screanzato potrebbe abbandonare la nave; forse voleva dire la poltrona.
Peo
15/01/2022 20:45
Fino a che vige lo statuto speciale si faranno gli interessi degli "speciali" e Lei caro Presidente non ha mai speso una parola a riguardo.
BELFAGOR
16/01/2022 06:22
Quando un amministratore pubblico fallisce il suo compito dovrebbe ammettere il suo fallimento , chiedere scusa ai cittadini e dimettersi . Invece….. Più falliscono più si aggrappano alla loro poltrona. Il caso di Musumeci non è isolato. A Palermo abbiamo il caso eclatante del sindaco Orlando. Mentre Musumeci sostiene che un vero capo ….non abbandona la nave ( che affonda), Orlando sostiene invece che le dimissioni non rientrano nella sua……visione(sob!!!!!). Poco importa se la loro ostinazione ( o sete di potere) sta producendo danni incalcolabili . Il caso dei due “gemelli diversi” è purtroppo un pessimo esempio perché evidenzia un limite nelle norme e delle leggi che regolano la nostra democrazia. Musumeci rimane al suo posto perché la sua maggioranza non ha il coraggio di …… togliere la spina a questa esperienza politica fallimentale. Ancora più grave è il caso Orlando che ormai da mesi ha visto la sua maggioranza sgretolarsi ma l’ opposizione ( ormai maggioranza) , per motivi poco nobili, lo mantiene al suo posto.
Mario
16/01/2022 07:39
Anche i bambini quando non ottengono quello che vogliono minacciano i genitori che se ne vanno di casa. Ah ah ah!
Stefano.S
16/01/2022 09:54
Il vero problema di Musumeci è il suo pupillo Razza, per questo motivo ha tantissimi nemici
Tutto a posto
16/01/2022 11:21
Forza cateno de Luca,io da palermitano vedo che è uno che ha le palle e non li manda a dire,prendete esempio.
Franca
17/01/2022 07:50
La colpa non è di questo personaggio ma di chi lo ha votato e adesso lo sorregge. Povera terra mia in mano a nessuno.
Anna
23/01/2022 11:39
Presidente si svegli, capo della regione più bella del mediterraneo e incapace di renderla produttiva e incapace di avere una squadra regionale, provinciale e comunale attiva per gli interessi dei cittadini e di tutta la nazione, abbandoni la mentalità egocentrica e lavori con responsabilità senza pensare agli schieramenti politici, prenda contatto con tutti i sindaci della regione ascolti le loro ragioni e i loro progetti e vada di persona a vedere la sua popolazione nel quotidiano.