Niente voto sull'esercizio provvisorio. L'Ars ha rinviato a metà gennaio il via libera alla legge che permette al governo di spendere ogni mese almeno un dodicesimo del budget annuale.
Il Parlamento era semideserto (mancavano soprattutto i deputati della maggioranza che sostiene Musumeci) ma il motivo del rinvio è che la commissione Bilancio ha ricevuto il testo della legge troppo tardi e non ha potuto prepararlo per l'aula.
Se ne riparlerà martedì 11 o più probabilmente mercoledì 12, perché ora il Parlamento chiude per il ponte fra Capodanno e l'Epifania.
Va detto che la spesa non resta bloccata. Solo che il governo può coprire solo le uscite obbligatorie (stipendi e pensioni in primis): tutto il resto è rinviato a dopo il 12 gennaio, per quanto comunque in modo parcellizzato.
Lo stop ha provocato la protesta delle opposizioni. Claudio Fava ha attaccato la giunta: "Doveva essere il governo che avrebbe riportato ordine nella disastrosa condizione dei conti della regione. Oggi prendiamo atto dell’impossibilità finanche di votare l’esercizio provvisorio. Il governo Musumeci si comporta come quello scolaro che non ha fatto i compiti e accampa le scuse più strampalate: bocciato!". Critico anche il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo: "Per il quinto anno consecutivo la Sicilia si ritrova a fine anno senza bilancio né la Finanziaria. E questo governo regionale, che Musumeci si ostina a definire unito, fino a oggi non è stato neppure in grado di fare esaminare in tempo utile l’esercizio provvisorio. Si ricorre dunque alla ‘gestione provvisoria’. Adesso immaginiamo le solite giustificazioni: 'i ritardi dipendono dall’accordo con lo Stato’, ‘aspettiamo le decisioni di Roma’. Ma la verità è una: la Sicilia è guidata da un governo regionale che brilla per incapacità”.
I grillini sono preoccupati da quanto può accadere per via di questo rinvio: "Mai nella storia della nostra Regione si era andati nel nuovo anno senza avere esaminato il testo quantomeno in commissione bilancio. Centinaia di capitoli senza un euro, spesa bloccata, proroghe non concesse (mi vengono in mente i lavoratori dell’Ex Aras), stipendi non pagati da mesi (ai dipendenti di Sicilia Digitale), decreti di cofinanziamento dei fondi europei fermi perché privi di copertura. Fare peggio è impossibile".
Ma l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, ha garantito che "il rinvio del voto non comporterà alcun disagio e tutte le spese previste saranno coperte".
L'Ars non vota l'esercizio provvisorio, spese bloccate alla Regione
Il governo può coprire solo le uscite obbligatorie, stipendi e pensioni in primis
Caricamento commenti
Commenta la notizia